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Diga Comunelli, acqua agli invasi degli agricoltori

Gli approfondimenti condotto negli uffici dell'assessorato regionale all'agricoltura qualche riscontro l'hanno prodotto. Da ieri, la poca acqua accumulata nella diga Comunelli a Gela arriva agli invasi privati

di finmedia -

L’acqua dalla diga Comunelli non la vedevano da tempo. Qualcosa però si è mossa in queste ore. A seguito di una riunione tecnica tenutasi all’assessorato regionale agricoltura, la poca acqua accumulata nel bacino artificiale è defluita verso gli invasi privati degli agricoltori della zona. Un primo parziale sviluppo, dopo mesi di siccità. Comunelli, al pari delle altre dighe del territorio, è in condizioni precarie, anche sul piano strutturale. La scorsa settimana era stata sversata in mare pure l’acqua piovana invasata per le intense precipitazioni. L’assessore regionale Barbagallo, questa mattina, ha ricevuto una delegazione di operatori locali del settore, i vertici del Consorzio di bonifica e il parlamentare Ars Salvatore Scuvera, che dal momento dell’insediamento sta seguendo la vicenda. L’acqua, in queste ore, è stata distribuita agli agricoltori e alle aziende che dispongono di invasi artificiali per l’accumulo. L’agronomo Salvatore Susino, insieme ad altri imprenditori del settore, a partire da Liborio Scudera, in più occasioni ha cercato di investire della questione non solo le istituzioni ma anche la politica locale.

Scuvera ha avviato un confronto serrato con l’assessore Barbagallo e con i riferimenti del Consorzio di bonifica. Sono state riparate alcune rotture delle condotte e l’acqua è defluita. “Nelle prossime settimane avvieremo la progettazione per il ripristino e la messa in opera delle risorse idriche delle infrastrutture Rizzuto, Maroglio e Dirillo.

Inoltre, sarà condotto uno studio specifico per il territorio di Riesi, Mazzarino e per l’area circostante, al fine di ottimizzare la gestione delle risorse idriche disponibili. Stiamo lavorando per individuare soluzioni che possano offrire un reale supporto ai nostri agricoltori. Il comparto agricolo rappresenta il settore primario della nostra economia siciliana, e siamo al fianco dei nostri agricoltori per affrontare insieme le sfide attuali”, spiega Scuvera.

Tutto questo è un sollievo per gli operatori ma certamente le difficoltà rimangono, con dighe che necessitano di interventi profondi. Comunelli è l’emblema dei mancati lavori che si sarebbero dovuti susseguire nel tempo, così da evitare anzitutto l’accumulo del fango e i rischi strutturali.