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Degrado e violenza a Scicli, lo sfogo di Occhipinti

Inevitabilmente episodi di degrado e violenza possono avere riverberi negativi sul turismo. Come sta accadendo a Scicli: uno storico operatore turistico della città interviene dopo gli ennesimi episodi che si sono verificati nelle ultime ore

di Chiara Scucces -

Non c’è pace a Scicli sul fronte ordine pubblico e sicurezza; nel fine settimana appena trascorso, due brutti episodi si aggiungono a quelli che da troppo tempo la città accumula: la storica Chiesa del Calvario, un simbolo della cultura e dell’identità sciclitana, è stata vittima di un atto vandalico inaccettabile. Solo poche ore dopo, una rissa è scoppiata in Via Fiumillo, provocando ulteriore sgomento tra i turisti che vi soggiornano e cittadini che vi risiedono. A lanciare l’ennesimo allarme è Ezio Occhipinti di Ospitalità diffusa che sulle sue pagine web scrive di come questi episodi di vandalismo sollevino gravi preoccupazioni tra gli operatori turistici e tra la comunità di Scicli e mettono in luce problematiche profonde che affliggono la città: degrado dilagante, impunità diffusa, scarsa educazione e una preoccupante mancanza di amore per la comunità.

“Il degrado urbano- scrive ancora Occhipinti- è uno dei principali fattori che alimentano comportamenti distruttivi e violenti. Quando i luoghi pubblici sono trascurati e lasciati in condizioni di abbandono, diventano terreno fertile per atti di vandalismo. La scarsa manutenzione e l’assenza di interventi di riqualificazione non solo diminuiscono la qualità della vita, ma incoraggiano anche una mentalità di indifferenza e disprezzo nei confronti dei beni comuni. È fondamentale che le istituzioni locali intervengano con urgenza per contrastare questo circolo vizioso e ripristinare il decoro e la sicurezza pubblica.”

“La scarsa educazione civica- denuncia Occhipinti- è una causa cruciale di questi comportamenti. Una cultura che non promuove il rispetto per il patrimonio pubblico e per la comunità è destinata a generare generazioni di cittadini indifferenti e irrispettosi. È necessario investire in programmi educativi che insegnino ai giovani il valore del rispetto reciproco e dell’importanza della cura per il proprio ambiente. Solo attraverso un’educazione mirata si può sperare di coltivare un senso di responsabilità e di appartenenza alla nostra città. La mancanza di amore e senso di appartenenza per la città è un problema che non può essere ignorato.” E l’invito/appello alla politica, ma anche alla società civile: “È tempo di affrontare seriamente queste problematiche e lavorare insieme per avere una Scicli più sicura, rispettosa e vivibile. Le autorità locali devono agire con determinazione per combattere il degrado e l’impunità, migliorare i servizi e garantire una giustizia efficace. I cittadini, dal canto loro, devono riscoprire il valore del rispetto e dell’amore per la propria città e partecipare attivamente alle iniziative di riqualificazione e valorizzazione.”