Catania

Decreto illegittimo, il tribunale etneo libera tre migranti

Il Viminale impugnerà il provvedimento del tribunale di Catania

di Chiara Scucces -

Il ministero dell’Interno impugnerà il provvedimento del tribunale di Catania che ha negato la convalida del trattenimento di tre migranti: la fondatezza dei richiami giuridici contenuti nel provvedimento sarà quindi sottoposta al vaglio di un altro giudice. Tutto scaturisce dall’accoglimento da parte del tribunale di Catania del ricorso di tre migranti, sbarcati a metà settembre a Lampedusa e poi portati nel nuovo centro di Pozzallo, giudicando il recente decreto del governo “illegittimo in più parti”.

In sostanza, spiega l’Associazione di legali, “le nuove norme sulla detenzione per i richiedenti asilo per il Tribunale di Catania sono contrarie alle norme UE e alla Costituzione italiana: trattenere chi chiede protezione senza effettuare una valutazione su base individuale e chiedendo una garanzia economica come alternativa alla detenzione, è illegittimo”. “Deve infatti escludersi, spiega la giudice del tribunale di Catania Iolanda Apostolico, che la mera provenienza del richiedente asilo da Paese di origine sicuro possa automaticamente privare il suddetto richiedente del diritto a fare ingresso nel territorio italiano per richiedere protezione internazionale”.

“Una pronuncia importantissima, dice l’avvocato Riccardo Campochiaro, presidente del centro Astaldi di Catania, commentando la decisione del giudice di Catania, perchè stabilisce che la normativa italiana non può che essere disapplicata se non è coerente con quella europea”. “Inoltre, continua, l’applicazione della procedura di frontiera non può avvenire in luogo diverso rispetto a quello dell’ingresso: i migranti sono arrivati a Lampedusa. Siamo soddisfatti da questa pronuncia perchè ci fa capire che una norma italiana deve rispettare sempre la Costituzione e la normativa internazionale”.

Fonti vicine al dossier migranti del Viminale, però, sottolineano che “la procedura accelerata di frontiera è uno degli aspetti che, già contenuto nella direttiva europea 2013, trova oggi l’unanime consenso dei Paesi europei nell’ambito del costruendo nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo e che il Governo italiano ha disciplinato nel decreto Cutro”. “Ho manifestato sempre perplessità sulla istituzione di questi centri, il commento del sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna. Il fenomeno dell’immigrazione non si può affrontate solo con queste modalità. Aspettiamo, comunque, che il Ministero dell’Interno, dia indicazioni precise”.