Cultura

Danilo Dolci, il libro verità di Maurizio Piscopo

Vita e opere del grande sociologo

di piero messina per sicilia on demand -

Perché Danilo Dolci va nascosto? A cento anni dalla nascita dell’intellettuale che dal cuore della Sicilia abbracciò le lotte degli ultimi, un libro di Maurizio Piscopo ne racconta in profondità l’attualità del suo pensiero.

“Danilo era un profeta della non violenza e più d’una volta la sua opera è stata accostata a quella di San Francesco e di Don Milani. Era un uomo di pace che a mani nude voleva cambiare la Sicilia. Dolci era un personaggio scomodo”. Nel libro, Piscopo traccia il ritratto del sociologo raccontando le ragioni che lo portarono a trasferirsi in Sicilia e non lasciarla più.  “Quando arriva a Partinico si trova in un paese dove le fogne sono a cielo aperto e i bambini muoiono come mosche. Per lui era un ritorno. Era stato lì con suo padre che faceva il ferroviere”.

La lotta per l’acqua, la battaglia a fianco dei contadini, la tensione per una società più giusta, il contrasto alla mafia e al sentire mafioso. Danilo Dolci, attuale come non mai, era tutto questo. Pensiamo ai drammi di oggi, come la siccità, e ricordiamo che Dolci ne parlava già quasi settanta anni fa. “Dolci si era battuto per l’acqua come diritto di tutto e mette pressione alla politica affinchè venga costruita la Diga Iato. Dolci finirà pure in galera: accusato di un contro sciopero, aveva fatto lavorare gratis accanto a lui delle persone per costruire una strada che era necessaria a Partinico. Contro il suo arresto si mobiliteranno intellettuali da tutto il mondo”.

Il libro di Piscopo, edito per i tipi di Navarra editore, oltre a raccontare il Danilo Dolci nascosto, ricostruisce, attraverso il contributo di chi l’ha conosciuto ed ha lavorato con lui, un profilo inedito di quell’intellettuale che dedicò tutta la sua vita alla Sicilia ed alla giustizia sociale.