Attualità

“Contano le azioni, non le parole”

Anche Modica ha ricordato il giudice Giovanni Falcone, la moglie e la scorta. Tutti furono trucidati 32 anni fa, a Capaci. Davanti la lapide che ricorda queste vittime della mafia, un momento di riflessione e commozione condiviso dalle autorità civili e militari e dagli alunni della scuola Santa Marta-Ciaceri

di Chiara Scucces -

Ci sono giorni indelebili nel cuore e nella memoria; oggi dovrebbe essere un giorni di questi, per tutti, ma soprattutto per i siciliani. Il 23 maggio di 32 anni fa Giovanni Falcone, insieme alla moglie Francesca Morvillo, gli uomini della sua scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Mortinaro furono ammazzati a Capaci, dalla mafia. Nessuna bomba, nessuna esplosione, nessuna vile mano dovrebbe cancellare o far sbiadire il loro ricordo. Questa mattina, allo Stretto, a Modica, davanti la lapide che ricorda le vittime della strage di Capaci, un momento commemorativo condiviso con gli alunni dell’istituto comprensivo Santa Marta-Ciaceri  

Immancabile, come dicevamo, la presenza delle scuole perchè inevitabile deve essere la trasmissione alle nuove generazioni dei valori necessari affinché la legalità venga realizzata ogni giorno e non rimanga utopia. Necessaria anche la consapevolezza che i semplici cittadini, lì dove non possono intervenire con interventi legislativi, possono arrivare con i propri comportamenti, con il rispetto delle regole e con la conoscenza dei valori etici e morali.

Presenti anche i vertici delle forze dell’ordine; con la loro presenza e la loro divisa ricordano silenziosamente chi, a costo della propria vita, ha lottato per affermare la verità e la legalità sulla menzogna e sul malaffare