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Conflitto Palestino–Israeliano. Stop alla guerra, lo chiedono anche CGIL e Anpi

Sabato a Ragusa la manifestazione per la pace. E' stata organizzata dalla CGIL e dell'Anpi. Riprendere per mano la pace significa fare tutto il possibile affinché la diplomazia e la mediazione possa riprendere il ruolo centrale, è stato ribadito nel corso dell'iniziativa

di Pinella Rendo -

Sabato pomeriggio a Ragusa una manifestazione per dire No alla guerra organizzata dalla CGIL e dell’Anpi. Ancora una volta la guerra si scaglia contro i civili inermi, compresi bambine e bambini che sono prime vittime di una violenza destinata a crescere e ad essere sempre di più alimentata dall’orrore di questi ultimi giorni.

In sostanza questa è stata la voce unanime per dire No al conflitto e per ribadire con forza il rispetto dei diritti umani. Fermare il massacro significa ritrovare il modo per tornare a parlare di pace, bloccare l’escalation che rischia di allargare il conflitto e di aumentare enormemente il numero di vittime civili.

Alla manifestazione dove hanno partecipato più di trenta associazioni, compresa una rappresentanza delle comunità magrebine del territorio, è stato ribadito il ripudio alla guerra come previsto dall’articolo 11 della Costituzione Italiana e a tal proposito è stato diffuso un audio con la voce e le parole di Gino Strada nel quale, oltre a condannare tutte le guerre sparse per il mondo, rifletteva sull’esorbitatane costo economico degli armamenti, circa 50 mila dollari al secondo, destinati a creare morte e distruzione e ad aumentare le diseguaglianze tra le persone che fanno fatica a vivere perché privi di un reddito utile per una vita dignitosa.