Cronaca

Clientele e favori, lo scandalo al consiglio comunale

Figli e nipoti dei consiglieri comunali assunti negli enti di formazione, in cambio del sostegno politico al partito dell’ex senatore, Antonio Papania. L’inchiesta della guardia di finanza mette nei guai tre consiglieri comunali di Marsala

di tp24 -

Figli e nipoti dei consiglieri comunali assunti negli enti di formazione, in cambio del sostegno politico.

E’ un quadro sconcertante quello che viene fuori dall’inchiesta della guardia di finanza che ieri ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari in provincia di Trapani. Il nome più noto è quello dell’ex senatore alcamese Nino Papania, già un mese fa finito in carcere per voto di scambio. Il politico avrebbe gestito fondi pubblici attraverso enti di formazione per allargare il consenso elettorale di VIA, il movimento da lui creato.

Una campagna acquisti che ha riguardato anche tre consiglieri comunali di Marsala, per i quali è scattata la sospensione. In particolare Michele Accardi e Vanessa Titone avrebbero aderito al partito di Papania in cambio dell’assunzione dei rispettivi figli in corsi di formazione professionale finanziati con fondi europei. Stessa contestazione viene mossa a Pino Ferrantelli, politico navigato di Marsala, che si sarebbe attivato per far assumere il nipote.

A gestire questi rapporti sarebbe stato Ignazio Chianetta, ex consigliere comunale, finito ai domiciliari, che avrebbe anche falsificato dei documenti per giustificare l’assunzione dei parenti dei politici che non avevano i requisiti per i corsi di formazione. Per i tre consiglieri  è stato disposto il divieto di dimora e la sospensione dalle funzioni pubbliche.

Ieri sera, a poche ore dall’operazione coordinata dalla procura lilibetana, c’era un’atmosfera surreale nel consiglio comunale di Marsala, orfano dei tre consiglieri sospesi.