Catania
Chiusura parziale dello spazio aereo a causa dell’attività eruttiva dell’Etna
L'aeroporto di Catania ha diffuso un post sulla propria pagina Facebook per informare il pubblico delle restrizioni e delle misure adottate
A seguito dell’attività eruttiva dell’Etna e della conseguente emissione di cenere vulcanica nell’atmosfera, l’Unità di crisi ha deciso di chiudere il settore dello spazio aereo B2. Questa misura comporta delle limitazioni nei movimenti aerei, permettendo solo 5 arrivi ogni ora. Le partenze saranno gestite di conseguenza in base alla disponibilità e alle condizioni di sicurezza.
Informazioni per i Passeggeri
I passeggeri sono invitati a contattare le rispettive compagnie aeree per ottenere informazioni aggiornate su eventuali ritardi o cancellazioni dei voli. La situazione è in costante evoluzione, e la cooperazione con le compagnie aeree è fondamentale per garantire la sicurezza e minimizzare i disagi per i viaggiatori.
Comunicato dell’Aeroporto di Catania
L’aeroporto di Catania ha diffuso un post sulla propria pagina Facebook per informare il pubblico delle restrizioni e delle misure adottate:
“A causa dell’attività eruttiva dell’Etna e contestuale emissione di cenere vulcanica in atmosfera, l’Unità di crisi ha disposto la chiusura del settore dello spazio aereo B2. I movimenti sono limitati a 5 arrivi ogni ora, e le partenze saranno gestite di conseguenza. Consigliamo ai passeggeri di contattare le compagnie per informazioni relative a eventuali ritardi o cancellazioni dei voli.”
Raccomandazioni
I passeggeri dovrebbero:
- Verificare lo stato del proprio volo direttamente con la compagnia aerea.
- Monitorare gli aggiornamenti forniti dall’aeroporto di Catania attraverso i canali ufficiali, inclusi i social media.
- Essere preparati a possibili ritardi o modifiche dei piani di viaggio a causa della situazione attuale.
La priorità rimane la sicurezza dei passeggeri e del personale aeroportuale, e ogni decisione è presa per garantire che le operazioni si svolgano nel modo più sicuro possibile.
