Attualità
“Chi sa parli”, l’appello della famiglia di Larimar
La famiglia ha lanciato un accorato appello per ricostruire le ultime ore di vita della ragazza
Si attende per domani l’autopsia sul corpo di Larimar Annarolo, la giovane quindicenne trovata impiccata otto giorni fa nel giardino di casa sua, un evento che ha scosso profondamente la comunità di Piazza Armerina. La famiglia della ragazza, ancora stretta nel dolore, ha incontrato la stampa accompagnata dal loro legale per chiedere rispetto e discrezione, ma anche per esortare chiunque abbia informazioni utili a collaborare con le autorità.
I genitori e le sorelle di Larimar hanno chiesto di non speculare sulla vicenda e di permettere agli inquirenti di completare il quadro degli ultimi giorni e delle ultime ore di vita della giovane. “Chi sa parli”, ha ribadito con forza il legale della famiglia, sottolineando l’importanza di fare chiarezza su ciò che è accaduto, per dare giustizia a Larimar e rispondere ai molti interrogativi ancora aperti.
Anche la dirigente scolastica dell’istituto frequentato dalla ragazza ha lanciato un accorato appello alla verità, esortando gli studenti a fornire informazioni qualora ne siano a conoscenza. “Io non ero presente durante il presunto episodio della lite, e ciò che ho riferito proviene da quanto mi è stato raccontato, un semplice scambio di vedute”, ha dichiarato. “Se qualcuno ha commesso degli errori, deve assumersi le proprie responsabilità. La nostra scuola non è omertosa e siamo pronti a collaborare pienamente con la Procura dei Minori per fare luce su questa tragedia”. L’appello giunge anche in risposta al procuratore dei Minori, Rocco Cosentino, che ha sollecitato chiunque sia a conoscenza di dettagli rilevanti a farsi avanti, evidenziando l’importanza del contributo di chi può fornire testimonianze utili alle indagini.