Ragusa

Cgil Sicilia, confermata la chiusura di Versalis a fine anno

Chiusura dello stabilimento di Ragusa il prossimo 31 dicembre

di Sergio Randazzo -

Il tavolo di confronto tenutosi a Roma sulla situazione degli stabilimenti Versalis in Sicilia, tra cui quello di Ragusa, si è rivelato deludente e privo di contenuti concreti. A riferirlo è Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia, che ha duramente criticato l’atteggiamento di Eni e l’assenza di rappresentanti della Regione Siciliana, nonostante le ripetute sollecitazioni da parte del ministro presente all’incontro.

La chiusura confermata per il 31 dicembre

Secondo quanto dichiarato da Mannino, l’unico elemento chiaro emerso dall’incontro è la conferma della chiusura dello stabilimento di Ragusa il prossimo 31 dicembre, senza che siano stati forniti dettagli sugli investimenti futuri o su piani di salvaguardia per i lavoratori, sia diretti che dell’indotto.

“Politica dei due tempi”

Mannino ha definito “inaccettabile” quella che ha descritto come una “politica dei due tempi” da parte di Eni: chiudere ora e rimandare a domani la discussione su investimenti e riconversioni. “Per Priolo non è stato detto nulla di concreto o coerente con la transizione ecologica e il tessuto produttivo su cui il piano avrà impatti drammatici”, ha aggiunto.

La mancanza di reazione della Regione

Un altro aspetto grave, secondo il sindacato, è stato il silenzio e l’immobilismo della Regione Siciliana. “A fronte di un atteggiamento di distacco del governo nazionale, la mancanza di una reazione decisa da parte del governo regionale è incomprensibile e lascia senza parole”, ha affermato Mannino, evidenziando la necessità di un intervento immediato e risolutivo per scongiurare la perdita di migliaia di posti di lavoro.

L’incertezza sul futuro

La situazione, per il segretario della Cgil Sicilia, resta allarmante. “Non è accettabile che si prenda tempo a fronte di decisioni che impattano profondamente su lavoratori e territori. Servono risposte chiare e immediate da parte delle istituzioni e dell’azienda”, ha concluso Mannino, richiamando alla responsabilità le parti coinvolte.