Attualità
Cambiare Scicli: “Enorme debito per il Comune”
I conti mostrati dal suo presidente, Giuseppe Implatini, sarebbero appesantiti da un grosso debito, stimato in oltre 19 milioni di euro
Le casse del comune di Scicli sarebbero appesantite da un “enorme debito”, stimato in oltre 19 milioni di euro. Lo ha dichiarato il comitato “Cambiare Scicli” che parla di una situazione finanziaria “drammatica”. Implatini redige una minuziosa analisi sulle casse “tutt’altro che floride” del Comune, individuando le possibili cause “per cui ci si è indebitati così pesantemente”. Trascorsi nove anni dall’attuazione della procedura amministrativa adottata dal Comune, “Cambiare Scicli” non vede alcun margine di miglioramento. “Con la tassazione locale al massimo – spiega Implatini -, la situazione finanziaria di palazzo ‘Palle’ resta critica, in quanto il debito oltrepassa 19 milioni di euro, come da rendiconto 2023, generando un esborso annuo di interessi passivi di 563 mila euro, che in questi anni hanno superato la somma di oltre 4,5 milioni di euro”. Il presidente del comitato elenca quelli che, a suo dire, sono i motivi del pesante debito che “affonda le sua radici soprattutto nella gestione clientelare del potere, favorendo l’assunzione di un numero esorbitante di pubblici dipendenti”.
L’analisi dei dati di Implatini mette in evidenzia come il Comune “negli anni 90’ contasse oltre 300 dipendenti, raggiungendo nel 2008 il numero di 345, vale a dire 1 dipendente ogni 76 abitanti e una spesa per il personale di € 10,4 milioni, che incise nella misura di oltre il 51% del totale della spesa corrente”.
Ad aggravare ulteriore il quadro finanziario ci sarebbe dell’altro. “Ad esempio – prosegue Implatini – i debiti per espropri di terreni non pagati che dopo le sentenze dei Tribunali hanno subito un rilevante aumento, per interessi passivi e spese di giudizio”.
Cambiare Scicli, esaminando il debito, cerchia anche la “mancata riscossione di una parte dei crediti dei Comuni di Modica, Ispica e Pozzallo per conferimenti presso la discarica di C/da San Biagio, seguita dalla scarsa capacità di riscuotere le entrate correnti del Comune, originata principalmente dall’aumento spropositato delle tassazione locale (Imu-Tasi-Tari-Canoni idrici etc.)”.
Palazzo “Palle” pagherebbe pure la gestione dei locali comunali, che “furono concessi in locazione a partiti e sindacati, senza contratti e con pagamento di canoni irrisori”. Implatini pensa che ci sia una grossa e storica responsabilità politica dietro alla creazione di questo enorme debito.