Cronaca

Blitz della Polizia: arresti per corruzione al cimitero

Gestione illecita delle sepolture: arrestati ex necroforo e un muratore, sospese tre imprese di onoranze funebri

di Sergio Randazzo -

Una vera e propria gestione privata della cosa pubblica, fatta di mazzette, favoritismi e sciacallaggio, è quanto emerso dall’inchiesta della Polizia di Stato di Trapani sulla gestione dei servizi cimiteriali. Questa mattina, su delega della Procura della Repubblica di Trapani, sono state eseguite cinque misure cautelari: due arresti e tre interdizioni per esercizio d’impresa. A finire in manette sono stati l’ex necroforo del cimitero comunale e un suo operaio di fiducia. Il divieto di esercizio ha colpito invece tre note agenzie funebri trapanesi, che secondo gli inquirenti avrebbero stretto patti illeciti con i soggetti arrestati.

Le indagini, avviate nel luglio 2023 grazie alla segnalazione di un dirigente comunale, hanno fatto emergere un sistema consolidato di corruzione e concussione. Il necroforo avrebbe creato ostacoli deliberati alla ditta regolarmente incaricata tramite gara pubblica per favorire imprese compiacenti, a cui assegnava i lavori in cambio di percentuali sui guadagni. Non solo: avrebbe chiesto denaro anche ai privati cittadini in difficoltà, offrendo tumulazioni rapide in loculi comunali illegalmente liberati, dopo aver dichiarato false condizioni di decomposizione delle salme. Le somme richieste venivano giustificate con la formula “il caffè per il necroforo”.

Dall’inchiesta sono emersi oltre 25 episodi delittuosi, tra cui 10 casi di corruzione. In tre episodi, i cittadini sarebbero stati indotti con minacce e pressioni a pagare per ottenere la sepoltura dei propri cari in tempi rapidi.

Nel corso dell’operazione è stata anche disposta una perquisizione nei confronti di un medico legale dell’ASP di Trapani. Quest’ultimo avrebbe falsamente attestato lo stato di decomposizione delle salme, o omesso le verifiche medico-legali necessarie, agevolando di fatto il sistema corruttivo.