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Asta alloggi risanamento, scontro Basile-Scurria
Incidente diplomatico tra il sindaco di Messina, Federico Basile e il sub commissario per il Risanamento Marcello Scurria. Oggetto del contendere l’acquisto all’asta di 11 lotti di appartamenti e un lotto di edificio gemello lasciato a rustico da completare che ha visto la contemporanea partecipazione del comune e dell’ufficio per il risanamento che si aggiudicato il loro con una spesa maggiore di quella proposta da palazzo Zanca
Una lettera spedita al commissario per il Risanamento Renato Schifani dal sindaco Federico Basile che ventila la possibilità di un “danno erariale” oltre a contestare la “sleale concorrenza” da parte del sub commissario per il Risanamento Marcello Scurria che risponde al primo cittadino convocando una conferenza stampa durante la quale rispedisce al mittente le accuse e parla di “fallo di frustrazione”.
Oggetto del contendere l’acquisto all’asta da parte dell’ufficio per il Risanamento di undici lotti già completi più un undicesimo a rustico in via Bisignano, a Contesse. Alloggi che il Comune voleva acquistare tanto che ha partecipato alla stessa asta. Ma con una differenza.
Il prezzo con cui la struttura guidata da Scurria si aggiudicata il lotto è superiore di 330 mila 225 euro rispetto a quanto palazzo Zanca aveva proposto con un ribasso del 25 per cento sul prezzo a base d’asta per ogni singolo lotto, anche in base alla «verifica della congruità dei prezzi» operata dal dipartimento Politiche della casa. L’offerta dell’ufficio commissariale si è basata sulle sue perizie. E la differenza di prezzo ha di fatto portato all’aggiudicazione del lotto al maggior offerente. È nato un inevitabile incidente diplomatico che sicuramente avrà degli strascichi. Il sindaco Basile contesta il comportamento di Scurria che “in occasione del suo mandato non ha avuto il garbo di relazionarsi sulle questioni più importanti con il Comune di Messina, né con l’Arisme, soggetto attuatore da lei nominato».
E quelle case comprate dall’ufficio per il risanamento saranno in ogni caso destinate all’agenzia del Comune, Arisme, che è soggetto attuatore dell’ufficio commissariale, ma 300 mila euro in più di quanto il Comune aveva valutato. Scurria ribadisce in conferenza di non aver mai saputo “che il Comune avrebbe partecipato. Abbiamo solo fatto un’offerta per l’acquisto di 11 case più un rustico dal quale si potranno ricavare altre 20 case. In totale 31 case per un costo di 1 milione e 300mila euro più 1 milione di ristrutturazione, quindi 2 milioni e 300mila euro. A Fondo Saccà – fa notare-, per la costruzione di 32 case, si spenderanno 5 milioni. In questo caso meno della metà, quindi è un’operazione conveniente”. E spiega a Basile che “non avrebbe in ogni caso potuto confrontarsi con il Comune per valutare la partecipazione all’asta perché si sarebbe incappati in un reato”.