Cronaca

Assolti Riccardo e Giuseppe Gennuso dall’accusa di estorsione

I Gennuso, titolari della sala bingo di via Villagrazia a Palermo dal 2015, hanno sempre sostenuto di non essere stati proprietari della sala al momento dei fatti

di Sergio Randazzo -

La quinta sezione del Tribunale di Palermo ha assolto Riccardo Gennuso, deputato regionale siciliano di Forza Italia, suo padre Giuseppe Gennuso, ex parlamentare, e altre due persone dalle accuse di estorsione nei confronti di tre ex dipendenti della sala bingo Magic Star.

Accuse cadute anche per gli altri imputati

Oltre ai Gennuso, sono stati assolti anche Leonardo Burgio, ex socio dell’attività, e Antonino Bignardelli, sindacalista della Cildi. Questi ultimi due hanno beneficiato della prescrizione per un’ipotesi di truffa.

La difesa dei Gennuso: nessuna minaccia o estorsione

I Gennuso, titolari della sala bingo di via Villagrazia a Palermo dal 2015, hanno sempre sostenuto di non essere stati proprietari della sala al momento dei fatti e che non vi fosse stata alcuna minaccia nei confronti delle dipendenti. Gli avvocati della difesa, Claudio Gallina Montana e Mario Fiaccavento, hanno smontato le accuse di estorsione, nonostante la Procura avesse richiesto pene severe: 7 anni per Riccardo e 6 anni e 8 mesi per Giuseppe, noto come Pippo.

Accuse di truffa prescritte per Burgio e Bignardelli

Burgio e Bignardelli erano anche accusati di truffa per aver fatto credere ai dipendenti che la società fosse vicina al fallimento, inducendoli a rinunciare a parte della loro liquidazione. Tuttavia, questo capo d’accusa è caduto per effetto della prescrizione.

Contesto e coinvolgimento di figure note

Leonardo Burgio, ex sindaco di Serradifalco (Caltanissetta), è figlio del manager dell’ASP di Palermo, Daniela Faraoni. I fatti contestati si riferivano a una presunta pressione sui dipendenti per ridurre il loro orario di lavoro e ottenere una rinuncia a parte della liquidazione.