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Antenne 5G, un incontro che non soddisfa

Antenne 5G a Modica. Un incontro al Comune di Modica tra l'amministrazione comunale e i tecnici incaricati della redazione del nuovo piano antenne. Presenti anche i rappresentanti dei diversi Comitati di protesta. Assoutenti Provincia di Ragusa non è soddisfatta dall'esito dell'incontro

di Pinella Rendo -

A Modica si torna a parlare delle Antenne 5G. Ieri l’altro c’è stata una riunione al Comune di Modica promosso dalla consigliera Rita Florida Erano presenti i rappresentanti dei diversi Comitati di protesta per le installazioni delle antenne 5 G, supportati dall’Assoutenti Provincia di Ragusa, l’assessore Tino Antoci e i Tecnici incaricati dall’ Amministrazione per la predisposizione del nuovo Piano di localizzazione delle antenne e della bozza del nuovo Regolamento che, previa approvazione della Giunta, giungerà in Consiglio Comunale per la sua definitiva approvazione.

Sappiamo benissimo, scrive in una nota la consigliera Floridia che ormai il Comune, con l’ art.38 del D.L.n°76/2020 purtroppo è stato esautorato dal vietare in maniera generalizzata l’installazione delle antenne 5G ma ha un forte potere, dotandosi un proprio regolamento e a un proprio piano di localizzazione, di pianificare le Aree comunali destinate agli impianti di telecomunicazione, tenendo conto dell’impatto urbanistico, paesaggistico del territorio per una minimizzazione l’esposizione ai capi elettromagnetici che, nel caso delle onde 5G, sappiamo essere purtroppo molto forti. Ecco perché ribadisco l’importanza di tutelare e salvaguardare sempre ed in particolar modo i siti sensibili come scuole, aree per sport, centri residenziali ad alta densità di popolazione etc., dai massicci Piano di Sviluppo delle potenti società di telefonia.

“Non nascondiamo che all’esito della riunione c’è un po’ di malcontento, scrive Rosario Nigro di Assoutenti Provincia di Ragusa per non dire rabbia, tra i cittadini aderenti ai comitati di protesta che erano sorti circa 1 anno fa, all’indomani dei lavori di scavo che si stavano intraprendendo in varie zone nel quartiere sorda e oltre. Occorre ricordare che la protesta dei comitati, appoggiata sin dall’inizio dall’amministrazione comunale, si presentava e si presenta come una battaglia di senso civico a tutela del territorio comunale oltre che a tutela della salute pubblica, rispetto all’esposizione ai campi elettromagnetici. Non dobbiamo dimenticare, continua assoutenti, che i siti prescelti prevedevano l’installazione di pali di antenne alte più di 30 metri a ridosso di centri residenziali, tali da deturpare definitivamente le aree e di svalutare il territorio in varie zone del quartiere sorda, peraltro in zone in cui la popolazione residente non percepisce carenze di copertura di rete tali da giustificare l’installazione di questi ecomostri. Ci si aspettava, quindi, che il Piano recepisse queste indicazioni espresse dai cittadini e ponesse un freno a questi piani di sviluppo che prevedono la realizzazione di queste strutture così impattanti in aree già molto antropizzate. Ed invece dobbiamo constatare come la bozza di Piano sembri presentare una riproposizione, metro più metro meno, degli stessi siti di localizzazione prescelti e osteggiati dai cittadini, dando assenso quindi alle istanze delle tower company e all’installazione delle antenne prigrammate sia nelle quantità sia nella tipologia; dal sito della Caitina, a quello di Piazzale Bruno/vigili del fuoco passando per il sito di Via Peppino Impastato che al massimo, sempre previo assenso della società installatrice, potranno essere spostati di qualche decina di metri. Assoutenti invita quindi  il comune a rivedere il Piano di sviluppo e a contemperare tutti gli interessi in gioco nell’ottica della migliore tutela del territorio sia dal punto di vista paesaggistico e urbanistico sia dal punto di vista della salute dei cittadini