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Ancora paura tra i residenti dei Campi Flegrei, nuova scossa di magnitudo 3.6
NAPOLI (ITALPRESS) – Ancora paura tra i residenti dei Campi Flegrei. Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 3.6 è stata registrata dall’Ingv, stamane, alle 08:28. L’epicentro a 40.8080 di latitudine e 14.1100 di longitudine a una profondità di 2 chilometri. Il terremoto è stato localizzato dalla Sala Operativa Ingv-Osservatorio Vesuviano.
Intanto, proseguono le verifiche tecniche da parte delle squadre di ingegneri della Protezione civile regionale specializzate, già in possesso dello specifico “patentino Aedes”, ossia l’abilitazione a compilare gli strumenti schedi grafici utilizzati al livello nazionale nei contesti post-sismici. Le verifiche vedono un coordinamento delle attività del sistema di protezione civile composto da Dipartimento Nazionale, Vigili del Fuoco, Regione Campania e Comune di Pozzuoli presso il Centro Operativo Comunale dove i Vigili del Fuoco hanno istituito un Posto di comando avanzato.
I controlli avverranno anche all’interno delle abitazioni su richiesta dei cittadini attraverso il Centro operativo comunale.
Non si tratta, infatti, delle analisi di vulnerabilità che rientrano nelle attività di prevenzione, ma di verifiche di agibilità post-evento. Al termine dei sopralluoghi, il sistema di Protezione civile valuterà il livello di scenario secondo la attuale Pianificazione bradisismica.
“Comprensibile la paura. Capita anche a me, che vivo ai piedi dell’Etna. Ma mai farsi prendere dal panico: serve una “convivenza vigile” con il rischio”, dichiara il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, in un’intervista al Corriere della Sera in merito allo sciame sismico ai Campi Flegrei.
Il piano di intervento del governo “è quello contenuto nel decreto voluto dal governo lo scorso ottobre: un provvedimento urgente preso dopo avere ascoltato Enti locali e Regione Campania”. Oggi in un vertice a Palazzo Chigi, presieduto dal premier Meloni, spiega Musumeci, “verificheremo con altri ministri se adottare altre iniziative. Compreso l’adeguamento antisismico delle infrastrutture pubbliche a cominciare dalle scuole”. I piani di evacuazione, sottolinea, “sono sempre previsti in ogni Piano comunale di protezione civile. Certo, non basta metterli sulla carta, vanno testati periodicamente coinvolgendo gli abitanti con informazione ed esercitazioni”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
Intanto, proseguono le verifiche tecniche da parte delle squadre di ingegneri della Protezione civile regionale specializzate, già in possesso dello specifico “patentino Aedes”, ossia l’abilitazione a compilare gli strumenti schedi grafici utilizzati al livello nazionale nei contesti post-sismici. Le verifiche vedono un coordinamento delle attività del sistema di protezione civile composto da Dipartimento Nazionale, Vigili del Fuoco, Regione Campania e Comune di Pozzuoli presso il Centro Operativo Comunale dove i Vigili del Fuoco hanno istituito un Posto di comando avanzato.
I controlli avverranno anche all’interno delle abitazioni su richiesta dei cittadini attraverso il Centro operativo comunale.
Non si tratta, infatti, delle analisi di vulnerabilità che rientrano nelle attività di prevenzione, ma di verifiche di agibilità post-evento. Al termine dei sopralluoghi, il sistema di Protezione civile valuterà il livello di scenario secondo la attuale Pianificazione bradisismica.
“Comprensibile la paura. Capita anche a me, che vivo ai piedi dell’Etna. Ma mai farsi prendere dal panico: serve una “convivenza vigile” con il rischio”, dichiara il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, in un’intervista al Corriere della Sera in merito allo sciame sismico ai Campi Flegrei.
Il piano di intervento del governo “è quello contenuto nel decreto voluto dal governo lo scorso ottobre: un provvedimento urgente preso dopo avere ascoltato Enti locali e Regione Campania”. Oggi in un vertice a Palazzo Chigi, presieduto dal premier Meloni, spiega Musumeci, “verificheremo con altri ministri se adottare altre iniziative. Compreso l’adeguamento antisismico delle infrastrutture pubbliche a cominciare dalle scuole”. I piani di evacuazione, sottolinea, “sono sempre previsti in ogni Piano comunale di protezione civile. Certo, non basta metterli sulla carta, vanno testati periodicamente coinvolgendo gli abitanti con informazione ed esercitazioni”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).