Attualità
“Aggredire una donna significa violentare Santa Rosalia”
Lo dice l'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice
Nel giorno in cui Palermo festeggia la sua, Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo torna a stigmatizzare i mali della Palermo violenta, “quella Palermo che ha distrutto la vita, nel corpo e nell’anima della giovane ragazza stuprata dal branco” “Aggredire il corpo di una giovane per le strade e tra le case che Rosalia ha contribuito a liberare dalla peste significa aggredire e violentare Rosalia, la nostra Santuzza”, ha detto Lorefice. Per l’Arcivescovo, “Ogni giovane donna è Rosalia, ogni anfratto di Palermo è la città che Rosalia ha liberato e che vuole libera dalle pesti di ieri e di oggi”. “Chi compie il male è insensibile alla sofferenza umana” ha aggiunto l’arcivescovo nella sua Omelia odierna, dal santuario di Monte Pellegrino.
L’altissimo prelato, nel suo discorso , ha inanellato il rosario dei drammi che affliggono il capoluogo siciliano e si è scagliato contro coloro che definisce “i propagatori di sofferenza”. Ecco i nemici da combattere: “la mafia, gli uomini e le donne delle organizzazioni mafiose, i piromani che appiccano il fuoco devastatore della nostra martoriata Sicilia e i sette stupratori della ragazza dilaniata nel corpo e nell’anima al Foro Italico”,ragazzi definiti dall’arcivescovo “giovani accomunati dal delirio di “onnipotenza virile”. Ma il segno che non tutto è perduto arriva dalla comunità palermitana. Nel centro storico di Palermo, venerdì scorso, è sfilato il corteo degli uomini per le donne. Tutti hanno esposto un nastrino rosso, il simbolo della lotta alla violenza contro le donne