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Addio al Reddito di cittadinanza, ecco cosa cambia con l’arrivo dell’assegno di inclusione

Il decreto andrà al voto finale alla Camera giovedì pomeriggio

di Redazione Video Regione -

Addio reddito di cittadinanza, da gennaio arriva l’Assegno di inclusione, di cui potranno beneficiare i nuclei con disabili, minori, over60, e dopo le modifiche del Senato, anche i componenti svantaggiati inseriti in programmi di cura e assistenza certificati dalla Pa.

Gli importi

L’importo è fino a 6mila euro l’anno, 500 al mese, più un contributo affitto (per le locazioni regolari) di 3.360 euro l’anno, 280 al mese. Se il nucleo è costituito da tutte persone almeno 67enni o disabili gravi l’importo mensile è di 630 euro (7.560 l’anno) più 150 euro di contributo d’affitto (1.800 l’anno). Con il via libera del Senato al decreto Lavoro si delinea il quadro delle nuove misure che sostituiranno il Rdc. Il decreto andrà al voto finale alla Camera giovedì pomeriggio, dopo il voto di martedì sera che ha confermato la fiducia al governo con 207 sì. Ecco nel dettaglio cosa cambierà

Il nuovo Assegno di inclusione

Il nuovo strumento sarà erogato tramite una Carta d’inclusione, ricaricabile. Dopo un altro correttivo in Senato i soldi caricati sulla Carta non potranno essere utilizzati per giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità ma per l’acquisto di sigarette, anche elettroniche, di derivati del fumo, di giochi pirotecnici e di prodotti alcolici. Insomma, si dovranno utilizzare per le spese di necessità. La misura è erogata per 18 mesi. Poi dopo un mese di stop è rinnovata per periodi ulteriori di 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo di dodici mesi è sempre prevista la sospensione di un mese. Nel caso di avvio di un’attività di lavoro dipendente da parte di uno o più componenti il nucleo familiare nel corso dell’erogazione dell’Assegno di inclusione, il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di 3mila euro lordi annui.

I requisiti

I richiedenti devono essere residenti in Italia da almeno cinque anni, avere un Isee di 9.360 euro, e un reddito familiare inferiore a 6.000 annui moltiplicati per la scala di equivalenza, un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini Isee, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini Imu non superiore a euro 150mila, non superiore ad euro 30.000, e non si devono possedere navi, imbarcazioni, autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc. Dopo la correzione del Senato c’è una novità per le donne vittime di violenza: la norma permetterà loro di costituire nucleo familiare indipendente da quello del marito anche ai fini Isee per l’accesso all’Assegno di inclusione. Inoltre, queste donne potranno avvalersi di percorsi di inclusione personalizzati.

FONTE ilsole24ore


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