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Addio agli ‘occhi magici’

L’ultimo saluto di Palermo a Totò Schillaci. Ai funerali di Totò goal migliaia di persone. E Bergomi lo ricorda così: “è stato un eroe per tutti noi”.

di piero messina per sicilia on demand -

Alla fine Palermo s’è ricordata di lui, di Totò Schillaci, piccolo grande eroe del mondo del calcio, Nella sua città, Totò goal non trovò mai la gloria in carriera. Migliaia di persone hanno accompagnato l’ultimo viaggio terreno del goleador, abbracciando simbolicamente il suo feretro e l’interminabile teoria dei parenti distrutti dal dolore. Schillaci ha lasciato un vuoto incolmabile, campione nella vita ancora prima che nei verdi campi di calcio…

Il ricordo più sentito arriva da Beppe Bergomi, oggi opinionista sportivo a Sky, ma campione mondiale con la nazionale nel 1982 in Spagna e capitano di quel wonder team che nel 1990, grazie ai goal di Schillaci si fermò a un passo dal titolo mondiale..

“Totò Schillaci è stato un eroe per tutti noi, a me piace ricordarlo per l’animo buono che aveva. Io ero il Capitano della Nazionale di Mondiali di Calcio del 1990 e Totò era lì perchè se lo meritava. Sono stati dei giorni straordinari, i giorni delle notti magiche e quelle notti sono diventate magiche anche grazie a lui. Con Totò è rimasto sempre grandissimo affetto e anche se ci si incontrava poco il legame è rimasto sempre forte”, ha ricordato Bergomi.

Nel giorno dei suoi funerali, in una Cattedrale gremita all’inverosimile, a salutare le spoglie mortali di Salvatore Schillaci detto Totò, di professione goleador, si sono radunate migliaia di persone dentro e fuori la Chiesa Madre di Palermo. Dietro le transenne, nel cortile, anche i tifosi rosanero, i tifosi del Palermo Calcio. Per  la squadra della sua città avrebbe giocato anche gratis, ma non se fece mai nulla.

Così quei cori a squarcia gola dei tifosi rosanero sono il più bell’omaggio a uno dei campioni più amati in Italia e nel mondo. Per quel coro s’è dovuto fare un piccolo strappo al protocollo. La bara del Centravanti delle Notte Magiche dei Mondiali di Italia 90, caricata a spalle da amici e parenti, ha deviato il percorso. Prima di entrare nella Cattedrale per il rito religioso, il corteo ha svoltato per fermarsi davanti ai  tifosi che hanno inneggiato a quel campione indimenticabile.

Palermo ha amato e ama ancora quel campione dai tratti genuinamente popolari

Poi, sono arrivati gli applausi scroscianti all’ingresso del feretro nella Cattedrale, dove sin dalle prime ore del mattino tifosi e gente comune si erano dati appuntamento per l’ultimo saluto al ragazzo che dal quartiere Cep di Palermo era arrivato a conquistare la platea calcistica di tutto il mondo.  Dirigenti di Club, della Federazione gioco calcio, politici e tantissimi giornalisti sono giunti da tutta Italia per rendere l’omaggio al campione deceduto dopo una lunga battaglia contro una gravissima malattia.

Dopo il rito funebre nella cattedrale, la bara con le spoglie di Schillaci è stata portata in giro al quartiere Cep di Palermo, la borgata dove il campione era nato e cresciuto.