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Addio a Tina Turner, la ‘leonessa’ del rock, aveva 83 anni

La personale ribellione di Tina iniziò un giorno del ’68

di Sergio Randazzo -

Tina Turner è morta all’età di 83 anni. Lo ha annunciato il suo portavoce, secondo quanto riporta Sky News. “Tina Turner, la Regina del Rock’n Roll, è morta serenamente oggi all’età di 83 anni dopo una lunga malattia nella sua casa di Küsnacht vicino a Zurigo, in Svizzera. Con lei, il mondo perde una leggenda della musica e un modello”.

La biografia di Tina

• «La regina del rock and roll» • «La tigre del rock» • È al diciassettesimo posto della lista dei cento migliori cantanti di sempre secondo la rivista Rolling Stones (2008)

• Dodici premi Grammy. Più di 200 milioni di dischi venduti nel mondo. Dieci album in studio (e due dal vivo) pubblicati tra il 1974 e il 2014. Sei raccolte di canzoni. Quasi un milione e 500 mila seguaci su Spotify (a novembre 2019)

• «Ha costruito la sua prorompente forza espressiva sulla sensualità e l’energia […] una delle più straordinarie storie della musica pop americana. Una storia segnata da illuminazioni fragorose, momenti bui, rilanci inaspettati. Incredibile a dirsi, da piccola Tina raccoglieva il cotone nelle piantagioni del Tennessee. Difficile immaginare allora un esito così brillante. Sembra un romanzo, la quintessenza del sogno americano, anche se nel suo caso il successo l’ha pagato a caro prezzo» (Gino Castaldo, la Repubblica, 24/10/2004)

• «Una delle vite più esaltanti e sofferte della musica leggera» (Paolo Giordano, il Giornale, 28/12/2017)

• Arrivò al successo grazie al primo marito, il cantante Ike Turner (1931-2007): lui «la prese come corista e poi, cambiandole nome in Tina Turner, la sposò e diede vita a un duo famosissimo di soul e rock con successi come River Deep, Mountain High, A Fool in Love e una cover di Proud Mary che vinse il Grammy. Nel 1976 Tina chiese il divorzio, esasperata dalle continue violenze fisiche di Ike: lasciò a lui tutti i proventi dell’attività artistica, in cambio si tenne soltanto il nome d’arte» (Corriere della Sera, 13/12/2007)

• «È diventata la cantante più popolare del rock afroamericano degli anni Ottanta, grazie a una voce e a una presenza tra le più aggressive, sexy e ispirate. Ha cantato in coppia con artisti come Mick Jagger (in Live Aid) ed Elton John, Eric Clapton, David Bowie» (Treccani)

• «La mia vita è la dimostrazione che è possibile trasformare il veleno in medicina».

Le origini

Vita «A Nutbush, Tennessee, la ragazzina che sarebbe diventata Tina Turner “si divertiva a saltare i fossi di slancio”. Odiava lavorare nei campi di cotone ma, a parte quello, della “minuscola cittadina sulla Strada statale 19 che passava quasi inosservata sulle mappe”, oggi – scrive – non cambierebbe niente» (Paola Piacenza, iO Donna, 20/10/2018). • È la più piccola di tre sorelle, suo padre è un bracciante nella zona, i suoi nonni sono diaconi di una congregazione battista e lei canta nel coro della chiesa.

• Ha un’infanzia difficile, i suoi cambiano città moltissime volte. Poi, quando lei ha undici anni, sua madre li abbandona; quando ne ha tredici il padre sposa un’altra donna e si traferisce a Detroit

• Anna vive per un po’ con la nonna, a Brownsville, Tennessee, poi con la madre a Saint Louis, in Missouri • «Ho passato la vita a farmi strada in una tempesta di karma negativo. Come ci si sentiva a essere una figlia indesiderata?»

• Dopo la scuola, lavora come assistente al Barnes-Jewish Hospital di Saint Louis

• «Imbevuta della cultura musicale del sud, nei dintorni di Memphis, perfetto crocevia tra gospel, blues e rhythm and blues, iniziò a cantare da adolescente nei locali della zona» (Castaldo)

• «Deve il successo a Ike Turner, l’uomo che la scopre, le insegna a perfezionare il canto, le sceglie il nome d’arte, la sposa e la fa diventare solista della sua band, i Kings of Rhythm» (Simona Siri, La Stampa, 26/10/2017)

• «Sarei stata persa senza di lui a quel punto della mia vita. Voglio dire, avrei potuto fare due cose: lavorare in un ospedale o rimanere nella band di Ike. Non sapevo cosa altro fare. Non conoscevo nessun altro. E volevo cantare» (lei nel 1984)

• «Si conobbero in un Club di St. Louis in Missouri sul finire degli anni ‘50. […] “Pensai fosse molto brutto, ma ero in minoranza, tante donne bianche o nere impazzivano per lui, perché aveva quell’aura pericolosa”. Ma non era solo un’aura, un look. Si rincorrevano già all’epoca voci sul suo caratteraccio, il suo essere violento e manesco. Una sera Tina prese un microfono e salì sul palco. Il duo iniziò così. Prima amici, poi compagni. Nel frattempo lei restò incinta del suo ragazzo, aveva 18 anni, era il ‘58, e il padre scappò via. Rimase single a crescere il piccolo. Dava una mano in ospedale e avrebbe voluto fare l’infermiera. “Ma chi prendevo in giro. Mi piaceva girare nei vestiti alla moda che Ike mi comprava”» (Massimiliano Mattiello, Huffington Post, 9/10/2018)

• Lui, in realtà, ha già una moglie, ma si porta comunque Anna in Messico e, senza aspettare il divorzio, le chiede di sposarlo

• «“Decise che il nostro matrimonio sarebbe stato a Tijuana e, se mi fossi opposta, avrebbe dato di matto. Non volevo un occhio nero al mio matrimonio”. [Quel giorno] Ike cercava un modo per divertirsi. “Divertirsi alla sua maniera e mi portò in una casa chiusa”. L’evento fu traumatico e lei inventò una versione distorta, diversa e romantica da dare in pasto ai curiosi […] Nel 1960 Tina rimase incinta di Ike. Lui decise di sfruttare il momento e cambiò il nome alla band. Nacquero così Ike and Tina Turner. Lei […] non voleva cambiare il suo nome. “Glielo dissi. Fu la prima volta che mi picchiò. Mi colpì in testa con un pezzo di legno, cominciai a piangere”. L’incubo era appena iniziato. “Mi disse di salire sul letto, l’ultima cosa che volevo era fare l’amore, se così possiamo chiamarlo”. Ike si comportava da star, lei si sentiva “una schiava che non era più pagata per le sue esibizioni”. L’unico conforto era ballare con le Letters, coriste e ballerine che seguivano il duo. Ike controllava tutta la parte musicale, quando Tina provò ad obiettare qualcosa ricevette come risposta uno sputo. Due giorni dopo la nascita del secondo figlio era di nuovo su un palco perché lui aveva deciso così. “Ike era il peggior nemico di se stesso. Da ragazzo aveva visto il padre morire di una morte lenta e dolorosa. Picchiato da alcuni bianchi perché si era messo a fare il cretino con una donna bianca”» (Mattiello)

FONTE Dagospia