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A Palermo la festa del lavoro che non c’è

Indagine in chiaroscuro sull’occupazione a Palermo. Un esercito di senza lavoro si arrabatta come può, mentre – per fortuna – il tema della sicurezza sembra essere stato preso sul serio

di piero messina per sicilia on demand -

Il primo maggio è una festa dal sapore amaro a Palermo. Qui il lavoro è spesso utopia. Capitale del precariato, il tasso di occupazione del capoluogo siciliano è del 42,5 per cento. Siamo distanti anni luce da città come Milano dove lo stesso indice è superiore al 70. Ci si arrangia come si può, magari con un corso di formazione, in attesa di tempi e lavori migliori

Chi ha la fortuna di avere un lavoro deve fare i conti con mille altri problemi. Dal salario basso alla mancanza di welfare. Perché è inutile fare finta di niente, le sfumature del lavoro vanno dal grigio al nero…

A Palermo il dato della disoccupazione fa accapponare la pelle… 46 mila persone sono senza lavoro e parliamo di quelle che ancora un lavoro lo cercano. Perché in tanti hanno già rinunciati e non vengono più neanche censiti.

Altra piaga purulente del mondo del lavoro è la sicurezza.  In Sicilia, negli ultimi cinque anni, si sono registrati più di 400 morti sul lavoro. Le morti bianche. Ma qualcosa, sul piano della sicurezza sta cambiando. Le aziende del settore edile, almeno in buona parte sembrano avere recepito l’allarme lanciato rispetto alla necessità di garantire un lavoro sicuro, con una remunerazione stabilita contrattualmente. Un passo avanti importante.

Resta aperto il tema dell’inclusione femminile. Sul gender gap a Palermo resta molto da fare. Le donne qui guadagnano meno degli uomini e spesso sono costrette ad abbandonare la loro occupazione per dedicarsi alla famiglia ed ai figli.