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Fina e Carandente respingono le accuse, erano lì per amicizi

Strage in famiglia di Altavilla Milicia; oggi i legali di Barreca e di Fina e Carandente hanno incontrato i loro assistiti. Barreca, a detta del suo avvocato, non è lucido, non si rende conto di essere in carcere sebbene sappia cosa è successo alla moglie e ai suoi figli. La coppia accusata di avere avuto un ruolo attivo negli omicidi ha fornito la propria versione dei fatti, pur facendo parziali ammissioni

di Chiara Scucces -

“Mia moglie non ce l’ha fatta e’ stata vinta dal diavolo. Cosi’ come i miei figli. Per fortuna sono arrivati Massimo e Sabrina”. Queste parole sono state pronunciate  da Giovanni Barreca, il muratore in cella per aver ucciso, durante un esorcismo, la moglie e due figli, con la complicita’ di Massimo Carandente e Sabrina Fina. Barreca ha parlato con l’avvocato Giancarlo Barracato durante un incontro in carcere; a quanto pare è ancora in una situazione di delirio costante. “Il mio cliente riferisce di avere avuto il dovere di debellare il demonio, aggiunge il legale. Non si rende neppure conto di stare in carcere. Ho difficolta’ a pensare a una strategia difensiva, sto valutando attentamente l’ipotesi di chiedere una perizia psichiatrica. Anche l’avvocato di Fina e Carandente, Marco Rocca, stamattina ha incontrato i suoi assistiti al Pagliarelli; anche lui è apparso in difficoltà sulla strategia difensiva da attuare per la coppia che ha fatto delle parziali ammissioni, ma che fornisce versioni differenti rispetto a quelle date soprattutto dalla testimone chiave della strage, la figlia 17enne di Barreca che ha assistito ai riti di esorcismo della madre e dei fratelli e anche lei si trova in carcere.

Intanto proprio la figlia di Barreca, nei prossimi giorni, sarà risentita dalla Procura per i minorenni; gli inquirenti sono convinti che non tutto sia stato detto. Ci sono dei particolari da chiarire. Descritta come una ragazza molto timida e dalla sensibilità non comune, durante l’esorcismo avrebbe inviato messaggi alle amiche, rimettendosi poi a dormire nella sua stanza con accanto i corpi martoriati della madre e dei due fratelli.