Palermo

Inflitti 2 secoli di carcere per i favoreggiatori di Messina Denaro

Tra i principali accusati figurava l'imprenditore Francesco Luppino, condannato a 20 anni di carcere

di Sergio Randazzo -

Il giudice per l’udienza preliminare (gup) di Palermo, Ermelinda Marfia, ha emesso una sentenza di condanna per 27 individui accusati di favoreggiamento e appartenenza alle famiglie mafiose di Marsala, Mazara del Vallo e Campobello di Mazara, presumibilmente affiliati al defunto boss Matteo Messina Denaro. Quest’ultimo è stato arrestato nel gennaio 2023 dal ROS dei Carabinieri, concludendo così la sua latitanza. Messina Denaro era stato individuato a Campobello di Mazara, dove si era rifugiato.

Tra i principali accusati figurava l’imprenditore Francesco Luppino, condannato a 20 anni di carcere. L’indagine era scaturita da un blitz eseguito nel settembre 2022 proprio a Campobello di Mazara, il luogo in cui Messina Denaro si era nascosto.

Le pene inflitte dal gup includono:

Paolo Bonanno: 4 anni e 4 mesi

Leonardo Casano: 6 anni

Antonio Cuttone: 18 anni

Vito Gaiazzo: 9 anni e 4 mesi

Girolamo Causi: 4 anni e 4 mesi

Jonathan Lucchese: 4 anni e 4 mesi

Marco Manzo: 4 anni e 4 mesi

Antonio Nastasi: 5 anni e 4 mesi

Antonino Pace: 8 anni e 8 mesi

Vincenzo Pisciotta: 6 anni e 4 mesi

Giuseppe Prinzivalli: 5 anni

Francesco Pulizzi: 5 anni

Antonio Raia: 12 anni

Francesco Raia: 20 anni

Tiziana Rallo: 8 anni e 8 mesi

Vito Rallo: 4 anni e 4 mesi

Vincenzo Rallo: 6 anni

Carmelo Salerno: 6 anni e 8 mesi

Giuseppe Salerno: 5 anni e 8 mesi

Giuseppe Speciale: 5 anni e 4 mesi

Vincenzo Spezia: 18 anni

Francesco Stallone: 4 anni e 4 mesi

Rosario Stallone: 4 anni e 2 mesi

Michele Vitale: 6 anni

Inoltre, il gup ha ordinato agli imputati di risarcire i danni ai comuni di Campobello di Mazara e Castelvetrano, all’associazione anti-racket Alcamese G. Stellino, all’associazione anti-racket Codici Sicilia, Codici Onlus, e al centro studi Pio La Torre, che si sono costituiti parte civile.