Caltanissetta

Costretti a restituire una parte dello stipendio in contanti

Le indagate sono sospettate di aver commesso il reato di estorsione e tentata estorsione ai danni di più dipendenti di un’attività commerciale nissena da loro gestita

di Sergio Randazzo -

Fatto il bonifico, subito dopo obbligavano i dipendenti a restituire una parte dello stipendio in contanti. Con l’accusa di estorsione e tentata estorsione nei confronti dei dipendenti di una attività commerciale, la Squadra Mobile della Questura di Caltanissetta ha eseguito due misure cautelari personali.

L’ex dipendente di un’attività commerciale, qualche mese fa, si recò alla Squadra Mobile per denunciare di aver subito una tentata estorsione da parte delle titolari. In particolar modo, il giovane riferiva agli investigatori che, dopo un periodo di lavoro in nero, a seguito di un controllo ispettivo, era stato ”regolarizzato” ma, immediatamente dopo, aveva ricevuto la richiesta della restituzione di parte del denaro – risultante dalla busta paga – a lui consegnato a mezzo bonifico bancario. “Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico delle due titolari dell’attività commerciale, le quali avrebbero, in più occasioni, effettuato bonifici per l’importo corrispondente a quello previsto in busta paga per la specifica mansione dei dipendenti, per poi richiedere la restituzione, in contanti, di parte del compenso”. “In questo modo, le indagate si sarebbero avvantaggiate delle prestazioni lavorative dei loro dipendenti versando un corrispettivo per un importo inferiore a quello previsto dai contratti di lavoro – spiegano gli inquirenti.

Alcuni dipendenti, ascoltati presso gli Uffici della Squadra Mobile, avrebbero accettato le condizioni imposte per il timore del licenziamento. Altri dipendenti, invece, si sarebbero opposti alle richieste e, per questo motivo, sarebbero stati allontanati”. Il Giudice per le Indagini Preliminari, valutati i gravi indizi di colpevolezza raccolti dalla Polizia di Stato ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica emettendo le due misure cautelari per le datrici di lavoro. La Squadra Mobile questa mattina ha dato esecuzione all’ordine della Procura della Repubblica di procedere all’esecuzione della misura cautelare, sottoponendo agli arresti domiciliari le due indagate.