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E’ morto Lando Buzzanca

di Sergio Randazzo -

Lando Buzzanca, ‘merlo maschio’ del cinema italiano (2)= (AGI) – Roma, 18 dic. – L’approdo nel cinema arriva come comparsa in kolossal come “Ben Hur” del 1959. Dopo due sceneggiati tv di Vittorio Cottafavi, “La trincea” (1961) e “Il mondo e’ una prigione”(1962) arriva la chiamata di Pietro Germi per “Divorzio all’italiana” (1961) e “Sedotta e abbandonata”(1964) dive recita al fianco di Marcello Mastroianni e Stefania Sandrelli. In seguito lavora per altri grandi registi: Elio Petri in “I giorni contati”(1962); Dino Risi in “I mostri”(1963); Antonio Pietrangeli in “La parmigiana”(1963); Nanni Loy “Made in Italy” (1965); Alberto Lattuada in “Don Giovanni in Sicilia” (1967). Gradualmente si afferma come attore umoristico con ruoli da spalla di Gino Cervi e Franco e Ciccio e con Sergio Corbucci avvia una collaborazione intensa a partire dalla parodia “James Tont, operazione uno” (1965). Il vero successo arriva pero’ negli anni ’70 grazie alla commedia sexy all’italiana in cui alterna ruoli da donnaiolo impenitente sessualmente iperattivo ad altri di uomo impotente. Tra i primi di questi successi c’e’ “Il merlo maschio”, diretto da Pasquale Festa Campanile. La mascella prominente, il bel sorriso e il naso scolpito lo rendono il nuovo prototipo del dongiovanni di provincia. Lavora con registi come Pasquale Festa Campanile, Steno, Luciano Salce e Gianni Grimaldi e al fianco delle piu’ belle attrici Barbara Bouchet, Laura Antonelli, Sylva Koscina, Rossana Podesta’, Agostina Belli e Femi Benussi. Negli anni ’80 la decadenza di questo genere lo confina a ruoli marginali come in “Secondo Ponzio Pilato” (1987) di Luigi Magni. Torna cosi’ a fare teatro fino a quando non trova un nuovo filone nelle fiction televisive: in particolare nei panni del Principe Giacomo ne “I Vicere'” (2007) di Roberto Faenza ottiene una candidatura al David di Donatello 2008 come miglior attore.