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Dopo gli incendi si contano i danni, non solo materiali

Legambiente, "Occorre contrastare alcuni comportamenti che sono alla base di numerosi incendi nelle aree rurali"

di Sergio Randazzo -

Sembra essere tutto sotto controllo sul fronte incendi a Palermo e in gran parte della Sicilia. Eppure stamattina la giornata era iniziata male per oltre 700 turisti di Cefalù, costretti ad allontanarsi dalla struttura cheli ospitava per pericolo incendio. Poco dopo tutto è rientrato. Le fiamme di questi giorni, così come accadde lo scorso fine luglio nel Trapanese e nel Palermitano, hanno lasciato una ferita nei territori e tanta paura nei ricordi di chi è dovuto scappare dalle fiamme.

“Occorre contrastare alcuni comportamenti che sono alla base di numerosi incendi nelle aree rurali, oltre che inasprire le sanzioni penali e potenziare gli strumenti per il perseguimento dei reati connessi con gli incendi”. Lo scrive Legambiente Sicilia sul fenomeno incendi che sta devastando gran parte del territorio siciliano. “E’ necessario disincentivare ogni forma di utilizzo delle aree bruciate, dimostrare che gli incendi sono un danno per la collettività – dicono gli ambientalisti – e al contempo qualificare il settore forestale e dell’antincendio, presidiare in maniera più efficace il territorio e superare la cronica assenza di pianificazione e programmazione”. “Ogni incendio costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro, fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e spese a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate”. Lo stima la Coldiretti sugli effetti degli incendi divampati in Sicilia che hanno distrutto ettari di bosco e danneggiato case, aziende e strutture alberghiere, minacciando le città. “Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo – aggiunge l’organizzazione agricola – Nelle aree bruciate dagli incendi saranno impedite tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di appassionati ma viene anche a mancare un importante polmone verde, senza dimenticare i drammatici effetti sul turismo.