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Peppe Cassì proclamato sindaco e la sua analisi del voto

Il sindaco rieletto convoca una conferenza stampa e si toglie qualche sassolino dalla scarpa

di Chiara Scucces -

La proclamazione del sindaco Peppe Cassì è avvenuta stamattina nell’aula consiliare di Palazzo dell’Aquila; a mezzogiorno la breve cerimonia, poi il discorso del rieletto primo cittadino che ha voluto ringraziare quanti lo hanno sostenuto e supportato. Al lavoro fin da subito: la prossima settimana sarà definita la giunta e forse la convocazione del primo consiglio; sugli scranni del primo banco parte degli assessori designati e, probabilmente, chi si aggiungerà considerato che saranno 9 i componenti della prossima giunta e che non si potrà non tenere conto dei risultati, straordinari, del progetto civico di Cassì a partire dalla sua lista che, da sola, ha ottenuto più del 20% dei voti di lista complessivi.    

A questo proposito, prima della proclamazione, in un’affollata conferenza stampa, il sindaco Cassì ha voluto fare un’analisi politica del voto e togliersi qualche sassolino dalla scarpa. L’oltre 63% dei consensi ottenuti sono frutto dell’apprezzamento della gente, del riconoscimento che gli è stato dato riguardo la sua azione amministrativa, del rapporto cordiale intrattenuto con la comunità ragusana e, ancora, della credibilità e dell’affidabilità che ha ispirato, cosa rara in politica.

Ed è tornato su un tasto sul quale più volte ha battuto in campagna elettorale: quello della delegittimazione, usata, accusa Cassì, dai suoi avversari e che, alla fine, non ha dato i frutti sperati. “Sarebbe meglio- continua il primo cittadino con una presa di consapevolezza e di fiducia derivatagli dalle migliaia di consensi ottenuti- che adesso gli altri facessero un’analisi spietata e lucida del risultato: il coordinatore cittadino di un partito che rappresenta il governo a livello nazionale ed è forza di maggioranza a livello regionale, ha preso un numero di voti che, nella mia lista, lo avrebbero fatto arrivare terzultimo. Sono i numeri a parlare; non abbiamo accettato ricatti, né siamo stati condizionabili. Chi ci ha provato in passato, non è finito bene, politicamente parlando. Basta con questa tossicodipendenza”.

E, a questo proposito, un impegno preciso: incidere di più sulla parte politica per dimostrare che Ragusa non rimarrà senza agganci e strutturare la sua lista. I risultati ottenuti e chi li ha ottenuti non possono non essere riconosciuti e, in qualche modo, premiati.