Catania

La droga trovata ieri in mare valeva 400 milioni di euro

Il maxisequestro di coca

di Emiliano Di Rosa -

“Abbandonare temporaneamente in mare un carico così rilevante comporta meno rischi e ogni volta che la cocaina arriva nei porti le organizzazioni criminali che controllano quello scalo percepiscono una tangente pari al 20% del valore del carico”. Così oggi in un’intervista alla Stampa il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, in merito al sequestro di un maxicarico di cocaina ieri al largo di Catania. Quanto a un possibile ruolo della ‘ndrangheta, Gratteri risponde: «Il mercato della droga è aperto, non direttamente vincolato a un’organizzazione mafiosa anche se in questo caso si può propendere per questo». In ogni caso la mafia calabrese «è ancora leader, lo dicono tutti i rapporti pubblicati nel mondo» conclude il dottore Gratteri. “Tanta droga era destinata non certo solo al mercato locale”, spiega, sempre oggi, il generale Cosimo Di Gesù, il comandante della regione Sicilia della Guardia di finanza, “si può ipotizzare che fosse per il mercato nazionale, e forse anche per qualche Paese straniero”. Gli investigatori di Catania hanno fatto una stima: con due tonnellate di cocaina purissima si possono ricavare 6 milioni di dosi, anche 8 se viene tagliata in maniera “più sporca”.