Attualità

Rete colabrodo, indice contro palazzo di città

Interviene sulla carenza idrica il comitato "Cambiare Scicli"

di Leuccio Emmolo -

Indice contro palazzo di città, accusato di non essere riuscito negli anni a gestire la crisi idrica a Scicli e nelle sue borgate e che oggi mette all’angolo il territorio. E’ il comitato “Cambiare Scicli” a dare voce ai cittadini molto arrabbiati per l’acqua  che arriva a singhiozzo nelle abitazioni. “Grazie ai politicanti, che hanno gestito il Comune di Scicli- riporta una nota del  responsabile di ‘Cambiare Scicli Giuseppe Implatini-’,  l’acquedotto comunale è diventato un colabrodo perché non hanno programmato ed attuato il rifacimento graduale delle rete idrica. Nel tempo- prosegue Implatini- hanno saputo solo programmare e realizzare spettacoli, feste, sagre e perfino gite gratis a spese del Comune tralasciando la realizzazione di un’opera di necessità primaria come l’acquedotto comunale”. Cambiare Scicli’ fa rilevare come parte dell’acqua immessa nella rete idrica si perde nel sottosuolo, oltre 3.700.000 metri cubi di acqua. Se così fosse si tratterebbe di un numero importante. L’attuale emergenza idrica deriva dal mancato rifacimento delle rete idrica ereditato dalle passate amministrazioni “in cui la sinistra comunista e poi post comunisti ha avuto un ruolo preponderante”.  Una stilettata  Implatini la lancia contro gli studenti del  ‘Q.  Cataudella’ che recentemente hanno organizzato una manifestazione contro “un fascismo inesistente- si legge- ignorando totalmente l’emergenza idrica che ha creato enormi disagi alle famiglie di Scicli.  La sinistra è fuori dalla realtà perché non si occupa dei reali problemi di Scicli  piuttosto di fare autocritica sugli errori del passato”. Per  ‘Cambiare Scicli’  l’amministrazione del Sindaco Marino “non ha alcuna responsabilità per l’attuale emergenza idrica”.  Al di là del colore  politico l’acqua, intanto, non arriva con regolarità nelle case della gente