Attualità
STM illustra piano industriale, sindacati restano scettici
Non è stato quantificato il taglio di personale che riguarderà l’Italia
2800 esuberi a livello globale nei prossimi tre anni, sotto forma soprattutto di “uscite volontarie”, ma la certezza che nessun sito produttivo in Italia chiuderà i battenti. E’ quanto prevede il piano industriale reso noto da STMicroelectronics nel corso del tavolo di confronto svoltosi nella sede del Mimit a Roma presieduto dal Ministro Adolfo Urso di fronte ai sindacati ed all’assessore regionale all’Economia Alessandro Dagnino.
La multinazionale italo-francese dei semiconduttori ha ribadito di volere destinare tra il 2025 e il 2027 la maggior parte degli investimenti in Italia, vale a dire 4 miliardi, sui 6,5 complessivi in Europa ed a beneficiarne in particolare, con 2,6 miliardi, sarà il sito di Catania. Qui sorgerà il principale polo in Europa per la produzione di carburo di silicio da 200 mm con ciclo verticale integrato. Nel complesso l’investimento è di 5 miliardi entro il 2032, due dei quali provenienti da risorse pubbliche autorizzate dalla Commissione Europea. I sindacati comunque restano scettici soprattutto perché il taglio di personale in Italia non è stato quantificato