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L’Etna continua la sua attività con una colata lavica

Sull'Etna continua l'attivita' effusiva subterminale, alimentando una colata di lava che ha raggiunto una lunghezza di 3 km circa

di Sergio Randazzo -

L’Etna continua la sua attività con una colata lavica che ha raggiunto una lunghezza di circa 3 km. Il fronte della colata si sta muovendo tra il cono principale dove si trova la Grotta degli Archi e l’antico cratere Monte Pecoraro. Oltre alla colata lavica, si registrano esplosioni stromboliane ed emissioni di cenere da almeno due bocche sul fianco occidentale del Cratere di Sud-Est. L’apertura di una frattura alla base del cratere Bocca Nuova ha dato origine a diversi bracci lavici, che confluiscono in un unico canale. La colata è ben alimentata e ha raggiunto quota 1.900 metri partendo da 3.000 metri. Nel frattempo, il cratere di Sud-Est ha aumentato la sua attività esplosiva, coprendo di cenere il manto nevoso. Secondo l’ultimo bollettino dell’Ingv, l’attuale attività stromboliana potrebbe evolversi verso fenomeni più intensi, con colonne eruttive, nubi di cenere e flussi piroclastici.

Dopo un periodo di degassamento variabile, l’Etna è tornato attivo il 6 febbraio, a circa tre mesi dall’ultima fontana di lava registrata il 10 novembre 2024. L’attività esplosiva è iniziata con una modesta eruzione stromboliana nel settore occidentale del Cratere di Sud-Est, seguita l’8 febbraio da una fase effusiva con l’apertura di una fessura eruttiva a 3.050 metri di altitudine. Il flusso lavico si è diretto a sud, verso Monte Frumento Supino.