Catania

?Pupi di Pezza’, sequestro beni ad imprenditore di Paternò

L’attività si inserisce nell’ambito delle azioni svolte dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza di Catania per combattere la criminalità economico-finanziaria

di Sergio Randazzo -

I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito, su richiesta della Procura distrettuale della Repubblica, la sentenza definitiva del Tribunale etneo relativa alla confisca di beni immobili per un valore complessivo di oltre 410.000 euro. I beni erano intestati all’amministratore unico di una società di Paternò operante nel settore delle coltivazioni di fiori e piante ornamentali, dichiarata fallita nel luglio 2018.

Condanna per bancarotta fraudolenta e sottrazione di imposte

Il responsabile della società è stato condannato a due anni di reclusione per bancarotta documentale e fraudolenta, oltre che per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Inoltre, è stato colpito dalla pena accessoria del divieto di esercitare un’impresa commerciale e di ricoprire incarichi direttivi presso altre imprese per due anni.

L’operazione “Pupi di Pezza”

L’attività investigativa, denominata “Pupi di Pezza” e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania – Gruppo Tutela Economia, ha portato alla scoperta di un sistema fraudolento. Attraverso tale meccanismo, il condannato, insieme ad altri complici, ha eluso il pagamento di ingenti debiti fiscali, aggravando il dissesto economico della società, poi fallita.

I beni confiscati

Il provvedimento giudiziario ha riguardato:

   2 fabbricati;

   4 terreni agricoli,

tutti situati nel territorio di Paternò.

Contrasto alla criminalità economica

L’attività si inserisce nell’ambito delle azioni svolte dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza di Catania per combattere la criminalità economico-finanziaria. L’obiettivo è tutelare la legalità, la trasparenza del sistema economico e la leale concorrenza imprenditoriale.