Attualità
La crisi idrica in città e provincia si aggrava
La crisi idrica a Palermo e provincia si aggrava. Nonostante l'arrivo della stagione fredda, il razionamento dell'acqua continua a pesare sui cittadini
La città di Palermo e i comuni della provincia, ancora una volta, fanno i conti con l’emergenza idrica. Il razionamento dell’acqua, inizialmente previsto come misura temporanea per far fronte alla siccità estiva, si protrae anche nei mesi invernali.Le piogge dei mesi scorsi purtroppo sono state inferiori alle previsioni mentre le perdite significative lungo la rete idrica aggravano ulteriormente la situazione, disperdendo una preziosa risorsa.
A descrivere la situazione durante un’audizione in quarta commissione consiliare del Comune di Palermo è stato l’amministratore unico dell’ acquedotto della città, l’Amap Giovanni Sciortino.
Per fronteggiare l’emergenza, ha detto, Sciortino, sono stati implementati i prelievi da alcuni pozzi, ma si deve distinguere formalmente l’approvvigionamento idrico per Palermo e per la sua provincia perché sono situazioni molto diverse. In base alle riserve idriche attuali, secondo i tecnici dell’azienda municipalizzata, con i metri cubi disponibili, si arriverebbe a gestire sistema con il ritmo attuale solo fino a marzo.
“Si aspettano miglioramenti dell’approvvigionamento di altre fonti rispetto alle sorgenti dell’Oreto e altri pozzi per una portata complessiva di 200-300 litri – hanno detto in commissione i tecnici Amap -, e comunque i quattro invasi restano in sofferenza e hanno volumi utili, che sono di poco aumentati considerato la scarsità di piogge”.
I dissalatori sono impianti utili per l’emergenza che, però, costano molto in termini di gestione e in definitiva agli utenti finali. Si sta tentando di rimediare con la potabilizzazione di altri corsi d’acqua, con progettazioni in corso.