Attualità

‘Pago chi non paga’, l’APP di Addiopizzo

Addiopizzo ha presentato la nuova App del consumo critico antiracket Pago chi non paga, realizzata grazie al sostegno dei fondi dell'8×1000 della Tavola Valdese

di Redazione -

Il 10 gennaio 1991, Libero Grassi denunciava pubblicamente i suoi estorsori con una lettera pubblicata sul Giornale di Sicilia, diventando simbolo della lotta contro il racket. A 34 anni da quel gesto coraggioso, la realtà della denuncia è cambiata: oggi è possibile opporsi alle estorsioni senza il clamore mediatico che caratterizzò la battaglia di Grassi.

In occasione di questa ricorrenza, Addiopizzo ha presentato la nuova App per il consumo critico antiracket, ‘Pago chi non paga’. Realizzata grazie ai fondi dell’8×1000 della Tavola Valdese, l’app offre uno strumento concreto per sostenere attività commerciali che si oppongono al racket, promuovendo un’economia etica e legale. Alla presentazione erano presenti: gli studenti dell’Istituto tecnico industriale “Vittorio Emanuele III”; Marco Romano, direttore del Giornale di Sicilia; Massimo Mariani, prefetto di Palermo; Francesca Mazzocco, magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo; Maria Grazia Nicolò, Commissario nazionale antiracket; Alice e Davide Grassi, familiari di Libero Grassi.