Attualità

il Cipess definanzia 79 progetti per 338 milioni di euro

Il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha deciso di definanziare progetti siciliani in scadenza al 31 dicembre del 2022

di Sergio Randazzo -

Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (Cipess) ha definanziato 79 progetti in Sicilia, per un valore complessivo di 338 milioni di euro. Questi fondi, destinati ai Piani di Sviluppo e Coesione, avrebbero finanziato interventi cruciali nelle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, oltre a progetti sovra-provinciali legati a rifiuti, dighe e acquedotti.

Le risorse sono state perse perché non sono state create entro i termini previsti le “obbligazioni giuridicamente vincolanti”, ossia gli impegni legali necessari per sbloccare i finanziamenti entro il 2022 e il 2023.

I progetti più colpiti

Tra i progetti definiti ormai irrealizzabili: Palermo: 16 milioni per il restauro del Teatro Massimo, 21 milioni per due poli scolastici, 3 milioni per l’asilo nido di Brancaccio e quasi 6,5 milioni per piste ciclabili e recupero di spazi culturali, come i padiglioni dei Cantieri alla Zisa. Opere minori, come la copertura del canale Boccadifalco, per quasi un milione di euro.

Le reazioni politiche

Il deputato Nino Minardo, presidente della Commissione Difesa della Camera, ha commentato duramente: “In qualsiasi azienda privata, chi avesse perso 338 milioni sarebbe stato messo alla porta. È il momento di riflettere sull’efficienza della macchina amministrativa siciliana.” Minardo ha proposto, seppure con una vena provocatoria, l’introduzione di un “metodo Musk” ispirato a un modello di efficienza simile a quello auspicato dalla nuova Amministrazione americana.

Il rinnovamento regionale

Il Presidente della Regione ha annunciato cambiamenti nei vertici amministrativi, con un focus sul ricambio generazionale. Tuttavia, secondo Minardo, questi interventi potrebbero non essere sufficienti: “Serve un sistema di vigilanza per evitare che inefficienze continuino a costarci risorse preziose.”