Cronaca
Operazione antimafia “Gigante” a Genova, coinvolta la mafia Palermitana
Perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di ulteriori indagati a Palermo
All’alba di oggi, a Genova, è scattata un’importante operazione antimafia condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA) locale, con il supporto dei Centri Operativi DIA di Palermo, Milano e Torino. L’operazione, denominata Gigante, ha portato all’esecuzione di sei misure cautelari in carcere, emesse dal Gip di Genova su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo.
Le accuse
I sei indagati sono accusati, a vario titolo, di:
- trasferimento fraudolento di valori con l’aggravante di agevolare associazioni mafiose;
- associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti;
- detenzione illecita di armi;
- estorsione.
Sequestri e perquisizioni
Nel corso dell’operazione, è stato eseguito il sequestro preventivo di un terreno a Palermo e sono state effettuate perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di ulteriori indagati.
L’infiltrazione mafiosa nelle società logistiche
Le indagini della DIA di Genova si sono concentrate su alcune società della logistica, dove è emerso il rischio di infiltrazioni mafiose legate al mandamento “Tommaso Natale” di Palermo. Già in precedenza, queste società erano state colpite da interdittive antimafia.
Armi e traffico di stupefacenti
Gli investigatori hanno rinvenuto quattro pistole e oltre 500 proiettili occultati in un container utilizzato da una delle società coinvolte. L’imprenditore arrestato è accusato di aver costituito un gruppo organizzato dedito al traffico internazionale di cocaina proveniente dal Sudamerica.
Il caso di estorsione e minacce
All’imprenditore è stato contestato anche il reato di estorsione: avrebbe minacciato di morte una persona per costringerla a non vendere un immobile e a concederlo in comodato d’uso. L’immobile sarebbe stato trasformato in un B&B, dal quale l’imprenditore avrebbe ricavato guadagni esclusivi.
Gli arrestati in carcere
I sei arrestati sono stati trasferiti al carcere di Genova Marassi, dove rimarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.