Catania

Ognina: riemerge la controversia sulla privatizzazione del porticciolo turistico

Nel gennaio 2024, dopo una lunga battaglia legale promossa da cittadini contrari al progetto, il TAR aveva annullato ogni possibilità di ampliamento

di Sergio Randazzo -

La questione della privatizzazione del porticciolo turistico di Ognina, storico borgo marinaro di Catania, torna al centro del dibattito pubblico. Una vicenda che si protrae da anni, iniziata il 20 dicembre 2007, quando il Comune di Catania concesse alla società La Tortuga Srl l’autorizzazione per un progetto di ampliamento e riqualificazione dell’area.

Nel gennaio 2024, dopo una lunga battaglia legale promossa da cittadini contrari al progetto, il TAR aveva annullato ogni possibilità di ampliamento. Tuttavia, il 17 ottobre 2024, la Regione Siciliana ha rilasciato una nuova concessione alla stessa società, autorizzandola a proseguire con l’ampliamento. Nei giorni scorsi, sono state installate barriere che limitano l’accesso all’area, scatenando proteste da parte di residenti e associazioni.

Il Movimento 5 Stelle e le proteste contro la privatizzazione

Il Movimento 5 Stelle etneo ha denunciato il provvedimento, sostenendo che oltre 2.000 metri quadrati di litorale pubblico sono stati sottratti ai cittadini. “Questo spazio rappresenta non solo un punto di riferimento per le attività nautiche ma anche un luogo di valore storico e sociale per Catania. La città non può tollerare decisioni che riducono ulteriormente la libera fruizione del mare”, si legge nella nota del movimento.

Le posizioni di Cisal e delle associazioni ambientaliste

Anche la Cisal Catania, attraverso il suo responsabile Giovanni Lo Schiavo, ha espresso preoccupazione per il progetto. “L’ampliamento previsto rischia di compromettere il vincolo paesaggistico e il valore storico del borgo marinaro. È essenziale preservare questi luoghi per le generazioni future”, ha dichiarato Lo Schiavo.

Numerose associazioni locali e nazionali, tra cui Legambiente, WWF Sicilia Nord Orientale, Europa Verde e Arci, hanno aderito a una manifestazione programmata per sabato 23 novembre, alle ore 10, presso il porticciolo.

Le dichiarazioni della società La Tortuga Srl

In risposta alle critiche, i fratelli Testa, rappresentanti di La Tortuga Srl, hanno ribadito che il progetto mira alla riqualificazione dell’area. “Non chiuderemo il porto, sarà aperto e accessibile. Prevediamo anche l’installazione di servizi igienici per migliorare la fruibilità del luogo”, hanno dichiarato, invitando al dialogo chiunque abbia dubbi o necessiti di chiarimenti.

Una lotta tra interessi pubblici e privati

Il porticciolo di Ognina rappresenta un simbolo per la comunità catanese, ma la sua gestione divide l’opinione pubblica tra chi vede nella privatizzazione un’opportunità di sviluppo e chi teme la perdita di un bene comune. La manifestazione di sabato sarà un’occasione per far sentire la voce di chi chiede il rispetto del diritto collettivo alla fruizione del mare.