Cronaca

Torture sui detenuti, arrestati 11 agenti penitenziari

Detenuti torturati e umiliati. E’ quanto avveniva al Carcere di Trapani. 11 agenti della polizia penitenziaria sono stati arrestati. Un’inchiesta che svela abusi e violenze ai danni dei detenuti più fragili. Oltre 50 le persone indagate

di tp24 -

Un vero e proprio “girone dantesco”, dove gli agenti della polizia Penitenziaria picchiavano e umiliavano i detenuti più fragili. E’ quanto è stato scoperto all’interno del Carcere di Trapani dove violenze e abusi sistematici hanno trasformato la vita dei detenuti più vulnerabili in un incubo. L’inchiesta della Procura di Trapani e del Nucleo investigativo della Polizia Penitenziaria ha portato, questa mattina, all’esecuzione di 25 misure cautelari. 11 poliziotti sono stati arrestati ai domiciliari, per 14 c’è il divieto di esercitare la professione.

Ma la Procura ha rivelato che un quinto dell’organico della polizia penitenziaria è coinvolto, con 55 indagati, molti dei quali accusati di omissioni.

Le accuse, a vario titolo, sono di tortura, abuso di posizione di potere, calunnia.

I fatti, avvenuti tra il 2021 e il 2023, riguardano una ventina di detenuti vittime violenze. Tra i casi documentati, spiccano atti di tortura e violenza di gruppo che coinvolgono soggetti psichiatrici e detenuti considerati “deboli”. Gli agenti reagivano con rabbia e stress, trasformando la violenza in una sorta di strumento per mantenere l’ordine. Dalle telecamere nascoste sono emerse immagini di detenuti picchiati brutalmente, umiliati e persino costretti a subire insulti razzisti.

Un uomo di colore è stato spogliato e deriso. Altri, definiti “i poveretti di turno”, venivano malmenati solo per essersi lamentati. Tra gli episodi anche il lancio di urina addosso ai detenuti da parte degli stessi agenti. Ma non si sono fermati qui: relazioni di servizio falsificate e calunnie venivano usate per coprire le violenze.

Il Procuratore di Trapani, Gabriele Paci, ha precisato che la direzione del carcere non è coinvolta e che ha collaborato nello svolgimento delle indagini. L’operazione, infatti, è scattata grazie alle immagini riprese dalle telecamere nascoste. In quella sezione, infatti, i poliziotti violenti potevano agire indisturbati, credevano di non essere osservati in quella che consideravano una vera zona d’ombra in cui i diritti dei detenuti venivano calpestati.  

Il procuratore Paci ha definito gli eventi un sintomo di un “male” profondo che si vive nei penitenziari italiani, che necessita di essere affrontato con interventi strutturali. “Non possiamo più permetterci di sottovalutare l’assistenza alle persone vulnerabili – ha affermato –. La violenza non può essere un metodo di controllo”.