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La preoccupazione e l’appello del Vescovo di Ragusa su Eni
C'è anche la preoccupazione del Vescovo di Ragusa e un suo appello; l'alto prelato chiede nuovi investimenti per garantire l’attività produttiva, per non negare ai lavoratori e ai giovani la certezza del presente e la speranza del futuro.
Il Vescovo di Ragusa, monsignor Giuseppe La Placa, ieri non ha partecipato alla manifestazione indetta dai sindacati per l’imminente chiusura del sito di Eni Versalis nel capoluogo ibleo, ma non ha mancato di far sentire la sua vicinanza alle famiglie e ai lavoratori. Monsignor La Placa, anche attraverso l’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il Lavoro, segue con grande preoccupazione l’evolversi della situazione alla Eni Versalis; nel ribadire la propria vicinanza alle famiglie e ai lavoratori dell’impianto e dell’indotto, il Vescovo sollecita l’Eni, anche con il supporto del Governo, a valutare ogni ipotesi che possa garantire continuità produttiva al sito di Ragusa, magari sviluppando nuove linee in grado di assicurare una chimica più sostenibile e attenta alle esigenze dell’ambiente.
In linea con quanto affermato dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali e datoriali nel corso della manifestazione di ieri, anche la Chiesa di Ragusa non accetta il disimpegno di una multinazionale delle dimensioni di Eni e l’impoverimento del tessuto industriale e delle tante imprese anche a conduzione familiare che traggono linfa dall’indotto. La presenza al corteo anche degli studenti dell’istituto industriale di Ragusa è un segnale di come Eni sia uno dei perni sui quali assicurare un presente produttivo e un futuro alla nostra economia.
Ragusa, al pari degli altri territori interessati al Piano di trasformazione e rilancio della chimica predisposto da Eni, deve essere destinataria di nuovi investimenti cogliendo anche le opportunità offerte dalla fiscalità di vantaggio, e dalle risorse disponibili per la Coesione territoriale e la Transizione ecologica. Ragusa ha tutte le caratteristiche per poter attrarre nuovi investimenti e potenziare il tessuto produttivo.
A tutte le parti politiche, istituzionali e imprenditoriali, il Vescovo chiede di rappresentare le esigenze di un territorio che non può permettersi di negare ai lavoratori e ai giovani la certezza del presente e la speranza del futuro.