Agrigento

Sicilia, il 7% delle famiglie rinuncia alle cure sanitarie

Il quadro che viene fuori dal settimo rapporto Gimbe sul sistema sanitario nazionale è drammatico

di Chiara Scucces -

La percentuale delle famiglie che ha rinunciato in Sicilia alle prestazioni sanitarie nel 2023 è pari al 7%. Lo rivela il settimo rapporto Gimbe sul servizio sanitario nazionale con dati, analisi, criticità  e proposte: dal finanziamento pubblico alla spesa sanitaria, dai livelli essenziali di assistenza all’autonomia differenziata, dal personale alla missione salute del Pnrr, sino al piano di rilancio del servizio sanitario regionale. La Sicilia è tra le ultime regioni per personale medico-infermieristico disponibile e tra le prime, invece, per incidenza di persone che preferiscono andare in altri territori per farsi curare, mentre i Livelli essenziali di assistenza (Lea) sono da zona rossa. Motivi economici e lunghe liste d’attesa alla base della rinuncia delle famiglie siciliane

 

Ma c’è in discussione una riforma regionale che potrebbe ulteriormente aggravare le già tinte fosche della sanità siciliana, ovvero il piano di riordino ospedaliero che porterà alla chiusura di alcuni reparti. Va da sè che il tanto decantato sistema sanitario pubblico e universalista italiano, che dovrebbe tutelare la salute come fondamentale diritto di ognuno, si svuota impoverendosi sempre più e negando, di fatto, l’accesso gratuito a tutti