Ambiente

Dighe vuote in Sicilia

"La grande sete"

di Emiliano Di Rosa -

I dati di settembre forniti dall’Autorità di Bacino della Regione Siciliana fanno rabbrividire e non perché faccia freddo ma perché non c’è più acqua negli invasi siciliani. Alcune dighe e laghi artificiali sono letteralmente scomparsi, cosa che non ha precedenti almeno a questo livello e con questa estensione e diffusione. La diga Pozzillo nell’ennese che ha teoricamente una capacità di invaso di oltre 150 milioni di metri cubi d’acqua ne contiene poco più di due! L’Ancipa da 30 è passata anch’essa a due. Rispettivamente nello stesso periodo del 2023 erano sì messe male dopo l’estate ma contenevano almeno 5 e 18 milioni di metri cubi. La diga Ragoleto sul fiume Dirillo, al confine tra le province di Catania e Ragusa, da 20 milioni è scesa a 5 milioni, quella di Santa Rosalia nel ragusano va sotto “quota 10” e contiene a settembre 9 milioni di metri cubi (non era mai accaduto) anche se in questo caso la situazione è grave ma non gravissima come invece in altri bacini artificiali ormai letteralmente prosciugati nel palermitano e nell’agrigentino ad esempio. L’elenco è lungo e drammatico!  Ieri nel vertice della cabina di regia contro la crisi idrica a Palazzo d’Orleans è emerso che, attualmente, negli invasi siciliani ci sono circa 60 milioni di metri cubi di acqua disponibili rispetto ai 300 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Venerdì sera torna la nostra trasmissione di approfondimento giornalistico “Sicilia” e sarà uno speciale con tanti reportage dalle aree di maggiore sofferenza per la crisi idrica nella nostra Regione. “La Grande Sete”, in diretta alle 21.15.