Attualità
Agente suicida in carcere, è il settimo nel 2024
Un agente di polizia penitenziaria si è tolto la vita ieri pomeriggio sparandosi mentre era in servizio sul muro di cinta della Casa Circondariale di Palermo Ucciardone
Ha terminato regolarmente il suo turno di guardia al carcere Ucciardone di Palermo, un agente di polizia penitenziaria, e anziché lasciare l’istituto penitenziario, ha preso la pistola d’ordinanza e si è sparato. Il corpo senza vita è stato scoperto da un collega che doveva sostituirlo nella garitta durante il turno di sentinella. Un altro suicidio, il settimo nel solo anno 2024. Un dato che dovrebbe allarmare, oltre che a fare riflettere le istituzioni preposte. Iniziano ad essere tanti, troppi i suicidi in carcere. E non importa se siano detenuti o agenti di polizia. Qualcosa dentro gli istituti di detenzione deve cambiare. E in fretta. I sindacati Consipe e Uilpa hanno diffuso la notizia, esprimendo il loro profondo rammarico e dolore. Sono loro in prima fila da anni che denunciano lo stato di difficoltà che vivono gli agenti di polizia penitenziaria. Questo tragico evento riaccende il dibattito sulla necessità di migliorare le condizioni di lavoro degli agenti di polizia penitenziaria. I sindacati chiedono interventi urgenti per ridurre lo stress e migliorare il supporto psicologico per il personale carcerario, al fine di prevenire ulteriori tragedie.
Per Veneziano a provocare un gesto estremo come il suicidio contribuiscono una serie di concause, ma ciò che si sta verificando con un’incidenza senza precedenti non può non derivare direttamente anche da ragioni connesse al lavoro prestato.