Catania

Operazione Antimafia “Filo Conduttore”, 10 arresti

In azione all'alba oltre 60 finanzieri del Comando provinciale della Guardia di finanza

di Sergio Randazzo -

Nelle prime ore dell’alba, oltre 60 finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania sono entrati in azione per eseguire misure cautelari personali e reali nei confronti di 10 persone indagate, a vario titolo, per bancarotta fraudolenta, riciclaggio e autoriciclaggio. Questi reati sono aggravati dal metodo mafioso e finalizzati ad agevolare l’associazione mafiosa Pillera-Puntina. L’operazione, denominata “Filo Conduttore”, è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) etnea.

Risultati dell’Operazione

   Quattro indagati sono stati posti in custodia cautelare in carcere.

   Sei indagati sono stati posti agli arresti domiciliari.

   Sequestrati beni per un valore di 1,25 milioni di euro.

Indagini e Contesto

L’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania e dalla Compagnia di Acireale, è partita dal fallimento, a fine 2018, di una società di Pedara operante nell’installazione e manutenzione di impianti telefonici. I quattro amministratori della società erano già stati accusati di distrazione di beni aziendali a beneficio di una nuova società con sede a Trecastagni, creata per sostituire quella fallita, con ingenti debiti erariali di circa 8 milioni di euro.

Schema Fraudolento

Il trasferimento quasi totale dell’operatività, dei beni, dei dipendenti e dei relativi immobili dalla prima alla seconda impresa ha azzerato il fatturato della prima società, permettendo alla seconda di crescere esponenzialmente. Nel 2021, ulteriori indagini, in seguito alla segnalazione dell’amministratore giudiziario, hanno rivelato un medesimo schema di svuotamento dell’operatività aziendale in danno dell’azienda in amministrazione giudiziaria, con i contratti di servizi dirottati a due nuove realtà imprenditoriali.

Coinvolgimento Mafioso

Le nuove imprese, una Srl con sede a Mascalucia e una ditta individuale con sede a Misterbianco, erano apparentemente di terzi ma di fatto riconducibili alla famiglia mafiosa Pillera, con stretti legami di sangue e solidarietà criminale. Queste aziende sono state utilizzate per riciclaggio, immettendo beni e proventi distratti dalle società fallite. Le indagini hanno trovato riscontri nelle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, confermando la correlazione tra le diverse compagini societarie e il disegno criminoso.

Impatto sul Settore delle Telecomunicazioni

L’azienda sotto amministrazione giudiziaria ha subito un calo di fatturato, portando alla liquidazione giudiziale nell’ottobre 2023. Alcuni dirigenti e lavoratori dell’operatore economico appaltante sono indagati per concorso nelle condotte distrattive e di riciclaggio, avendo tentato di mantenere alcuni affidamenti per evitare sospetti e tentare di riacquisire il controllo della società.

Misure Cautelari

   Custodia cautelare in carcere per i quattro indagati principali.

Arresti domiciliari per il legale rappresentante della ditta individuale di Misterbianco, due dipendenti della società fallita di Trecastagni, un dirigente e due dipendenti dell’operatore economico affidatario delle commesse. L’operazione “Filo Conduttore” ha smantellato un complesso schema criminale che sfruttava il settore delle telecomunicazioni per attività fraudolente, colpendo duramente l’associazione mafiosa Pillera-Puntina e le sue ramificazioni economiche.