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800 morti sul lavoro in 10 anni in Sicilia
Numeri forniti dall'INPS
In Sicilia (dati dell’Inps) nel decennio 2013-2023, i morti sul lavoro sono circa 800. La recente strage di Casteldaccia ha scosso l’opinione pubblica anche per la dinamica e il numero delle vittime ma è solo la cosiddetta “punta dell’iceberg”. “Non si può più consentire che il lavoro sia connotato dall’aggettivo mortale – dice la presidente del Comitato regionale Inps Sicilia Valeria Tranchina -. Quella di Casteldaccia è l’ennesima tragedia che andava certamente evitata”. Le organizzazioni sindacali e le associazioni imprenditoriali componenti il Comitato regionale Inps hanno firmato un documento con alcune proposte. Le più importanti sono il dare centralità ai contratti a tempo indeterminato, la lotta al lavoro precario; estendere il cosiddetto DURC congruo (cioè il controllo in tempo reale dei contributi versati dalle imprese), già in vigore nel settore dell’edilizia, a tutti gli altri settori. Di certo quello della sicurezza al lavoro resta tema complesso e irrisolto, non a caso è uno degli argomenti su cui il capo dello stato, Sergio Mattarella, così come i suoi predecessori, insiste da tempo anche ragionando sul benedetto primo articolo della nostra Costituzione, su una Repubblica fondata sul lavoro. Le tabelle INAIL con le serie storiche di infortuni e decessi ovviamente rispetto al dopoguerra e agli anni ’70 e ’80 del secolo scorso mostrano dei cali ma eravamo in altra epoca, con altri strumenti di controllo e prevenzione. Nel 2024, in Sicilia come in tutta Italia, abbiamo il dovere di abbassare molto di più i grafici.