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30 euro in più se si vuole un esame di ultima generazione

Extracosti chiesti agli utenti dalle strutture private convenzionate con l’ASP di Ragusa. Vittima la deputata regionale 5 Stelle Stefania Campo

di Chiara Scucces -

Esami diagnostici a pagamento con un extra costo rispetto a chi ha un ticket in esenzione totale, giustificato dalle strutture convenzionate come ‘tassa per le nuove tecnologie’. Lo ha scoperto la deputata regionale del Movimento 5 Stelle all’ARS Stefania Campo che nelle scorse settimane si era recata presso una struttura sanitaria privata convenzionata con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa e al momento dell’esibizione della ricetta medica, la struttura le ha chiesto un extra costo per poter effettuare l’esame con un apparecchio di ultima generazione. Insospettita dall’accaduto, la deputata ha voluto approfondire la questione, interfacciandosi con altre pazienti e scoprendo di non essere l’unica destinataria della richiesta. E’ la stessa deputata a raccontare cosa le è successo, dopo sette mesi dalla prenotazione

Nell’ambito del Piano straordinario per l’abbattimento delle Liste d’attesa e sulla scorta dei finanziamenti ricevuti dall’Assessorato regionale per la Salute, l’ASP di Ragusa lo scorso luglio aveva contrattualizzato con alcune strutture convenzionate 7244 prestazioni diagnostiche; immediata è scattata l’interrogazione al presidente della Regione e all’Asssore Regionale per la Salute. Il Direttore Generale dell’ASP di Ragusa fa sapere che l’Azienda è del tutto estranea alla presunta richiesta di extra costi da parte delle strutture convenzionate e ha aperto un’indagine conoscitiva volta a chiarire la dinamica dell’accaduto, al fine di assumere le opportune ed eventuali determinazioni