Agrigento

15 indagati per frode su Iva e accise carburanti

15 soggetti indagati per associazione a delinquere, sottrazione fraudolenta all’accertamento e al pagamento delle accise su gasolio, emissione di fatture per operazioni inesistenti, frode in commercio e autoriciclaggio

di Sergio Randazzo -

Guardia di Finanza di Catania e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno avviato una vasta operazione per contrastare le frodi fiscali legate alla commercializzazione di gasolio agevolato. L’intervento, che ha coinvolto le province di Catania, Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Ragusa, ha portato all’esecuzione di misure cautelari personali e reali per 15 indagati, accusati di reati tra cui associazione a delinquere, sottrazione fraudolenta all’accertamento delle accise, frode in commercio e autoriciclaggio.

Le indagini hanno smascherato un sodalizio criminale che operava nella vendita di gasolio agevolato per usi agricoli, destinandolo invece a usi non consentiti e con aliquote più elevate, come l’uso per autotrazione. Grazie all’evasione dell’Iva e delle accise, il gruppo otteneva ingenti profitti illeciti. Secondo le indagini preliminari, il promotore dell’organizzazione sarebbe un catanese nato nel 1983, che agiva come amministratore di fatto di una società palermitana e di una ditta individuale di Catania. Queste realtà aziendali erano legalmente rappresentate da altri membri del gruppo e utilizzate per acquistare gasolio a uso agricolo, beneficiando delle agevolazioni fiscali, e poi rivenderlo per usi soggetti a tassazione più elevata.

Il gasolio agevolato per l’agricoltura gode di un’aliquota ridotta sull’Iva (10% anziché 22%) e sulle accise (-50 centesimi al litro). Il sistema illecito scoperto prevedeva che l’azienda palermitana acquistasse il gasolio a uso agricolo e lo cedesse formalmente a una ditta individuale di Catania. Quest’ultima, però, si è rivelata una “cartiera”, priva di un deposito o di una struttura organizzativa, usata unicamente per mascherare la destinazione finale del prodotto.